Comunità montane, proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti

L’annuncio di Cgil, Cisl e Uil. Ma anche quest’anno la Regione ha erogato 2,2 milioni per il personale e i commissari liquidatori

CAMPOBASSO. Anche quest’anno la Regione Molise ha erogato il contributo alle dieci Comunità montane (delibera di giunta numero 404/2019 dello scorso 21 ottobre) pari a 2,2 milioni di euro, di cui 2,1 per il personale e poco più di 100mila per altrettanti commissari liquidatori. Una storia che trascina da diverso tempo a suon di soldi pubblici improduttivi per gli enti montani “Del Volturno”, “Centro pentria”, “Alto Molise”, “Sannio”, “Matese”, “Molise Centrale”, “Cigno Valle Biferno”, “Fortore Molisano”, “Trigno Medio Biferno” e “Trigno Monte Mauro”.

Intanto, i sindacati della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta «hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale dipendente delle Comunità Montane Molise così come previsto dalle normative vigenti, al fine di ottenere una proposta per la risoluzione della problematica e per la tutela dei dipendenti tutti». Dopo aver chiesto, senza esito, «un incontro alla Regione Molise per trovare una soluzione alla vicenda che si trascina ormai da anni. Il presidente Toma – hanno ricordato – si era impegnato a presentare in Consiglio una proposta di legge regionale per la riorganizzazione delle comunità montane e di conseguenza alla soluzione delle problematiche dei lavoratori, entro il mese di settembre/ottobre, ma finora nulla è stato fatto e non vi sono impegni in agenda del consiglio in merito a questo argomento.  Infatti, a causa della mancata applicazione delle leggi regionali in materia di Comunità Montane che contemplano tra l’altro anche la ricollocazione del personale dipendente in altri enti pubblici, il personale dipendente delle Comunità Montane del Molise – hanno concluso – potrebbero trovarsi nella condizione di essere collocati in mobilità coatta».