REDAZIONE POLITICA
CAMPOBASSO
La politica molisana è in fibrillazione: pomo della discordia il commissario ad acta per la sanità. Una situazione che si protrae da cinque mesi e non è mai successo nella storia che una regione sia sprovvista di tale, fondamentale, figura. Si sta giocando, a livello nazionale, una partita politica sulla pelle dei molisani.
I COMMENTI
FORZA ITALIA E ONOREVOLE TARTAGLIONE
“I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle – si legge in una nota del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale – non vogliono il bene dei molisani ma preferiscono solo beghe politiche che mettono a rischio anche il futuro della sanità locale. La loro posizione sul tema del commissario ad acta punta solo ad attaccare il presidente, Donato Toma, e non a tutelare gli interessi e i diritti della popolazione che merita un sistema vicino al territorio e non imposto dall’alto, gestito da persone che lo conoscono e sono pronte ad ascoltare ogni esigenza. Il governatore, al contrario, sta lavorando benissimo e ogni giorno si impegna per affrontare e risolvere i problemi in ogni settore. Questo, chiaramente, va a erodere consenso al Movimento 5 Stelle e ai suoi esponenti, tanto da mobilitarli per contrastare, in modo strumentale, il nostro presidente. L’unico obiettivo di Toma è quello di dedicarsi ai molisani e di sostenere le legittime richieste per un riordino sanitario che rispetti la loro dignità oltre ogni polemica».
«Trovo opportuna la presa di posizione dei consiglieri regionali di FI, che in una nota condannano l’atteggiamento degli esponenti Cinque stelle in merito alla scelta del Commissario ad acta alla sanità. Un rancore – sottolinea l’onorevole Annaelsa Tartaglione – che purtroppo costa carissimo ai molisani. Perché da oramai sei mesi la nostra sanità è senza una governance proprio a causa delle ripicche grilline, con un danno incalcolabile per l’intera collettività. L’impressione è che la sconfitta alle elezioni non sia stata ancora del tutto metabolizzata e che si voglia sacrificare il sacrosanto diritto alla salute sull’altare della rincorsa al potere e alla poltrona. Per Forza Italia – aggiunge la coordinatrice azzurra – il bene comune viene ovviamente prima delle vendette e dei personalismi. Torniamo quindi a chiedere a gran voce la nomina del presidente Toma, democraticamente scelto il 22 aprile dal popolo, a Commissario ad acta alla sanità e chiediamo ai nostri alleati di coalizione della Lega, attualmente al governo a Roma con i Cinque Stelle, di intercedere con decisione in tal senso e di tutelare fino in fondo gli interessi del nostro territorio. E’ questa – conclude – la cosa più giusta e logica da fare, anche se i cosiddetti fautori del ‘cambiamento’ preferirebbero un esterno, non eletto da nessuno e che andrebbe anche a gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Una scelta miope, che comporterebbe conseguenze non solo in termini di principio e di rappresentanza, ma anche e soprattutto di funzionamento dell’intero sistema regionale. Perché la nostra sanità oggi necessita di visioni e strategie di ampio respiro e non di tecnici e calcolatrici».
SCARABEO
“Sulla nomina a Commissario ad acta della nostra sanità regionale, una soluzione giusta, opportuna e, soprattutto veloce deve essere trovata.
Il Governo non può pensare a “vendette” politiche che aggiungono problemi ai tanti già presenti nel comparto sanitario molisano. Al momento – afferma il consigliere Massimiliano Scarabeo – proprio per la delicata situazione dei nostri ospedali, sia sotto l’aspetto economico-finanziario che di quello organizzativo, la sanità ha bisogno di un serio programma di rilancio e di una guida responsabile che faccia le scelte migliori, per il bene dei molisani.
L’unica, al momento, più plausibile e giustificata da tanti fattori, primo tra tutti perché e stato scelto nel ruolo di Governatore del Molise, è proprio quella di nominare Donato Toma. Una scelta sollecitata dal Consiglio regionale e ampiamente condivisa e ribadita dalla Conferenza delle Regioni.
Una scelta, tra l’altro, opportuna anche sotto l’aspetto economico dato che non aggiunge un euro di spesa sulle casse regionali, visto che, a differenza di un Commissario esterno, il governatore non percepirebbe alcun compenso per questo suo impegno».
TEDESCHI
«Da più di 5 mesi – afferma il consigliere Antonio Tedeschi – la nostra regione è senza commissario ad acta per la sanità. La responsabilità è della politica, ma chi ci va di mezzo sono i molisani, come nella maggior parte dei casi. Reduce da un incontro istituzionale proprio in materia di sanità, che ha posto basi concrete per un accordo di confine tra Campania e Molise in favore del Ss Rosario di Venafro, mi rammarica vedere in che direzione stanno andando i nostri parlamentari 5 Stelle, che continuano a negare ai molisani il diritto di avere un commissario. Un commissario che non può che non essere il governatore Toma. Essendo stati premiati dai molisani, dobbiamo naturalmente anche avere la possibilità di fare scelte in ambito sanitario e assumerci le nostre responsabilità verso di loro.
Pur di andare contro il presidente Toma, che sta governando in favore dei cittadini, i pentastellati preferiscono un costoso commissario esterno. Non solo. Si preferisce modificare una norma per ripristinare l’incompatibilità degli incarichi piuttosto che seguire la legge. Faccio notare ai parlamentari pentastellati che sono proprio loro a personalizzare questa ‘battaglia’, e non il nostro governatore, che vorrebbe solo venire incontro ai bisogni dei cittadini, conoscendo molto bene il territorio, le problematiche e la situazione sanitaria in Molise. Consiglierò oggi stesso al presidente Toma di chiedere i danni al Governo, favorendo anche una class action da parte dei cittadini molisani, perché da mesi si stanno creando problemi enormi ai servizi, alle persone e all’intero sistema sanitario regionale. Siamo bloccati da chi a Roma, probabilmente, non ci conosce affatto e pensa che ci arrenderemo a questa e altre ingiustizie che penalizzano per l’ennesima volta il nostro Molise».
CALENDA
«Ho sempre sostenuto – afferma la consigliera della Lega Filomena Calenda – che sia necessario nominare il commissario ad acta per la sanità molisana e ho sempre ribadito la necessità che questo coincida con il presidente della Regione. E’ urgente ripristinare la norma di legge che ha sempre visto per le regioni in piano di rientro affidare a costo zero la carica di commissario ad acta al governatore.
Sono ormai trascorsi più di 5 mesi da quando il Molise non ha più alcuna autonomia sanitaria e a chi giova tutto questo? Siamo finiti nel circolo vizioso a targa 5 stelle che al bene dei molisani antepongono le beghe da condominio, invocando un commissario esterno che costerà ai molisani centinaia di migliaia di euro. Possibile che nessuno e men che meno il senatore Luigi di Marzio, che per anni ha ricoperto uno dei ruoli chiave nella sanità molisana, ovvero quello di direttore sanitario dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, non comprenda quanto sia pericoloso e controproducente per i molisani e per l’economia dell’intera regione non affidare la carica di commissario al presidente in carica che rivestirebbe il ruolo a costo zero.
Continuare ad affermare che per errori passati, il commissario dovrebbe essere affidato ad una figura tecnica esterna, con costi da capogiro che nessuno degli attivisti ha il coraggio di dichiararlo pubblicamente nei sermoni a oltranza, è un atteggiamento che connota una scarsa maturità politica, sociale ed economica.
Per il bene di tutti noi, mettiamo da parte il colore politico e troviamo nel più breve tempo possibile un’unica soluzione».