Commissario sanità, sale la tensione

A Roma si sta giocando, ormai da cinque mesi, una partita politica sulla pelle dei cittadini molisani

REDAZIONE POLITICA

CAMPOBASSO

La politica molisana è in fibrillazione: pomo della discordia il commissario ad acta per la sanità. Una situazione che si protrae da cinque mesi e non è mai successo nella storia che una regione sia sprovvista di tale, fondamentale, figura. Si sta giocando, a livello nazionale, una partita politica sulla pelle dei molisani. Il Movimento 5 Stelle da sempre sostiene l’incompatibilità tra il ruolo di commissario e quello di presidente della regione. E, coerentemente, non indietreggia da questa posizione.

Dall’altro lato c’è la Lega che, a livello regionale, ha “imposto” l’assessorato esterno. Luigi Mazzuto, infatti, che ha deleghe fondamentali quali quella al lavoro e quella alle politiche sociali, è stato fortemente voluto da Matteo Salvini. E in molti ora vorrebbero la “testa” di Mazzuto nel caso in cui non fosse Toma il commissario alla sanità. Il diretto interessato si difende e a sua discolpa ha dichiarato che se il governatore è ancora in partita, lo si deve alla Lega. L’unica, però, che si è spesa in tal senso è stata la capogruppo in consiglio regionale Aida Romagnuolo. Che ha incontrato in più di un’occasione il ministro dell’Interno, l’ultima volta a Lesina, per informarlo sugli sviluppi della sanità molisana. E per “pressare” Salvini affinché la nomina possa andare al governatore del Molise. Al momento la situazione è in fase di stallo. E il Molise sta subendo inevitabilmente – non è un’opinione, ma un dato di fatto – gravi danni dall’assenza di una figura necessaria. Non si possono compiere atti in materia sanitaria senza il commissario. Pertanto sarebbe opportuno nominare, il prima possibile, il commissario ad acta alla sanità.