Commissario per la sanità, quasi fatta per Costantino Gallo

Mercoledì sera ha avuto un incontro, interlocutorio, con il ministro della Salute Giulia Grillo alla quale ha dato la sua disponibilità

MIMMO DI IORIO
CAMPOBASSO

La nomina questa volta sembra essere vicina. O quantomeno c’è una rosa di nomi sui quali il ministro Grillo sta effettuando le opportune valutazioni. Tra i papabili, le cui quotazioni sembrano essere in netta ascesa, c’è Costantino Gallo. Di origini molisane, il dirigente 54enne è nato ad Ururi il 27 febbraio del 1964. Nella giornata di mercoledì ha avuto un incontro, al momento ancora interlocutorio, con il ministro della Salute Giulia Grillo. La quale gli ha chiesto la disponibilità a ricoprire il ruolo di commissario ad acta della sanità molisana. Disponibilità che sembrerebbe essere arrivata. Pertanto a breve potrebbe esserci l’ufficialità della nomina. Anche se il ministro, insieme ai parlamentari molisani, sta vagliando attentamente la situazione. Ma quello di Gallo appare essere al momento il nome più accreditato. Indiscutibile la sua elevata esperienza di programmazione in tema di sanità, Costantino Gallo attualmente ricopre il ruolo di direttore della Uosd progetti e ricerca dell’azienda ospedaliera di Padova, incarico conferitogli nel 2013. Dal 2007 al 2013 è stato dirigente responsabile dell’unità ricerca e innovazione dell’Agenzia socio sanitaria del Veneto. Laureato in medicina e chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova, ha frequentato il liceo classico di Larino. Dirigente sanitario molto stimato al Nord, è balzato agli onori delle cronache nazionali a maggio di quest’anno per essere stato estromesso dal “Crite” (Commissione Regionale per l’Investimento in Tecnologia ed Edilizia) dal governatore del Veneto.
“Zaia revoca il dirigente taglia-sprechi: rimosso Costantino Gallo che fece risparmiare 800 milioni di euro”: così titolava il Fatto Quotidiano del 6 maggio. Episodio seguito da un vespaio di polemiche e dalle interrogazioni in Consiglio regionale degli esponenti del Movimento 5 Stelle, nonostante la nomina fosse stata fatta dall’assessore alla sanità della Regione Veneto. Gallo, da qualche anno, è considerato vicino agli ambienti pentastellati, ma – secondo gli addetti ai lavori – resta un tecnico super partes. Inoltre ha lavorato al ministero della Salute con Filippo Palumbo, uno dei più importanti manager italiani della sanità. Dunque un molisano, vicino al Movimento 5 Stelle, tecnico esperto e super partes: l’identikit è proprio quello tracciato in questi mesi e la notizia sembra essere più che un’indiscrezione. L’incontro avuto con il ministro l’altro ieri è un’ulteriore prova a suffragio della tesi. E proprio nella serata di mercoledì, dopo il summit, è arrivato su Facebook l’endorsement di Gallo alla Grillo: «Ho lavorato per oltre 20 anni con il ministero della Salute – ha scritto sul social – ero persona di fiducia del direttore generale della programmazione e poi capo dipartimento della qualità. Di ministri ne ho conosciuti 6, mai nessuno così per bene, competente e umano come la Giulia Grillo. Altra storia, persona del popolo che lavora per il popolo».
Anche il sub commissario dovrebbe essere esterno agli ambienti molisani. Ma tale figura, con il commissario che non coincide con il presidente della Regione, diventerebbe marginale.
Dalla rosa dei nomi, nella quale in vetta compare Gallo, attingerà il ministro Grillo per la nomina a commissario ad acta della sanità molisana. Nomina che, lo ricordiamo, rientra nella discrezionalità del ministro. Che potrebbe farlo a breve. Senza attendere la legge di bilancio nella quale, come noto, sarà inserita la norma che sancisce l’incompatibilità tra presidente di Regione e commissario ad acta della sanità. L’importante, però, è fare in fretta perché la salute dei cittadini molisani non può più attendere. E il nuovo commissario, dato ormai per scontato che non sarà il governatore Toma, dovrà avere anche il tempo di conoscere e capire la situazione del nostro sistema. In cui, ad esempio, vengono banditi concorsi, ma vanno deserti. Dovrà rendersi conto delle esigenze di un territorio e delle sue infrastrutture. La politica termini in fretta i suoi “ragionamenti” e ricopra una casella che è ormai vacante da oltre 5 mesi.

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