Cluster in carcere a Larino, la Camera Penale Circondariale scrive ai Ministri Bonafede e Speranza
In una lettera inviata ai Ministri Bonafede (Giustizia) e Speranza (Salute), alla direttrice del carcere di Larino (La Ginestra) e alla Prefettura e al Tribunale di Campobasso, la Camera penale circondariale di Larino chiede rassicurazioni circa la gestione della situazione che si è venuta a creare. «Alla luce delle recenti notizie circa il diffondersi del virus Covid 19 all’interno della Casa Circondariale di Larino e fortemente preoccupati per i rischi connessi all’eventuale espandersi del contagio, la Camera Penale Circondariale di Larino, per il tramite dell’Osservatorio Carceri, intende avere rassicurazioni circa la gestione della situazione venutasi a creare. In particolare è interesse sapere se la struttura abbia o meno la possibilità di garantire anche in carcere ai soggetti detenuti, con particolare riguardo a coloro che versano in condizioni di salute tali da essere a maggior rischio contagio, o a quelli positivi, cure di livello qualitativo e quantitativo non inferiore a quelle di cui il soggetto fruirebbe qualora si trovasse al suo domicilio o a quelle cure cui avrebbero diritto cittadini in analoghe condizioni non sottoposti ad alcuna misura restrittiva. Si avverte l’esigenza di avere contezza dei protocolli utilizzati all’interno della struttura per tutelare non solo la popolazione carceraria ma anche tutti coloro che, a vario titolo, entrano in contatto con la stessa (agenti di polizia penitenziaria, direttrice, dipendenti, volontari, avvocati, familiari, ecc), anche in riferimento alla sanificazione e/o igienizzazione dei locali, alla presenza di sistemi di protezione individuale (gel disinfettante, mascherine, pannelli di plexiglass), ecc. Appare opportuno avere chiarimenti circa i criteri di salvaguardia adottati per tutelare al meglio i detenuti ed in particolare la presenza di presidi medici in grado di garantire un controllo adeguato, la tempestività nell’effettuazione di tamponi, anche a fini preventivi e di tracciamento, e le cure mediche a cui sono sottoposti i contagiati, sia con riguardo ai farmaci somministrati sia all’eventuale isolamento degli stessi dal resto dei detenuti. Infine ci si interroga sulla possibilità per i detenuti di beneficiare delle agevolazioni previste nel decreto Ristori e sulle intenzioni degli organi di Sorveglianza in relazione all’adozione dei conseguenti provvedimenti e alla tempestività degli stessi».