TERMOLI. La richiesta avanzata al Governo Renzi ? una sola: quella di ?confermare la scelta di rinunciare alle estrazioni petrolifere con una moratoria immediata contro le trivellazioni in mare?. Richiesta che ? arrivata direttamente dal presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni. Le parole del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, evidentemente non devono essere valse a tanto. Sia a livello nazionale che locale lo ?scontro? ? ancora serrato. Sotto la lente il permesso di ricerca concesso alla Petroceltic per degli studi al largo delle Isole Tremiti. Se, quindi, da Roma si cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche in attesa del parere che stamattina la Corte Costituzionale dar? sui quesiti referendari che sono stati respinti dalla Cassazione, ? l?associazione ambientalista a tornare sulla questione che da giorni sta ?divampando? in tutta Italia. Per la Muroni, infatti, ?c?? bisogno di coerenza e concretezza. Il Governo deve chiarire le sue intenzioni in attesa del parere della Corte Costituzionale sui quesiti referendari ancora in forse. Nonostante il dietrofront del Governo sulle estrazioni petrolifere con l?emendamento alla legge di stabilit?, molti rischi minacciano ancora il mare italiano?. Legambiente, infatti, non pu? non notare quanto ?il nostro mare continua a essere in pericolo. Sono oltre 127mila i chilometri quadrati di mare in cui 13 compagnie petrolifere, di cui 6 italiane e 7 straniere, intendono avviare attivit? di ricerca e prospezione per fini petroliferi. I permessi di ricerca attualmente rilasciati, dall’Adriatico al Canale di Sicilia passando per lo Ionio, sono 16 (compreso l’ultimo della Petrceltic rilasciato dal MISE a fine anno e che riguarda 373 kmq di mare vicino le isole Tremiti), per un totale di 6.327 kmq, cui si aggiungono le 38 richieste di permesso di ricerca per un totale di 23.739 kmq e le 8 istanze di permesso di prospezione per circa 96.585 kmq, oltre le 5 richieste di concessione per l?estrazione di petrolio per ulteriori 558,7 kmq. Senza dimenticare le due richieste di nuove piattaforme petrolifere Vega B di Edison nel canale di Sicilia e Ombrina di Rockhopper a largo della costa teatina in Abruzzo?. E cos?, in attesa che la Corte Costituzionale dica la sua, Legambiente chiede al Governo Renzi di ?abbandonare la Strategia Energetica Nazionale pro-fossili, prendendo finalmente la strada maestra di un Piano per il clima e l?energia che punti alla decarbonizzazione dell?economia?. Una battaglia, quella contro le trivellazioni, che sta riguardando da vicino anche le amministrazioni comunali. Ed ? stata proprio la Giunta Sbrocca ad affermare, appena dopo la notizia del permesso alla Petroceltic, l?intenzione di impugnare il provvedimento davanti al Tar. ?La nostra citt? ? ha affermato Sbrocca ? aveva gi? manifestato questa volont? quando si ? candidata come sede dell?importantissima riunione tra i presidenti delle Regioni del mare Adriatico che avevano detto no alle trivellazioni?. E il primo cittadino si rivolge anche alla cittadinanza affinch? ?si mobiliti contro le trivellazioni?. In quella che ? diventata, a tutti gli effetti, una ?lotta bipartisan? si inserisce anche il MoVimento 5Stelle. I pentastellati sono stati, infatti, i primi a sollevare la questione trivellazioni grazie a una manifestazione che si svolse nel 2013. ?Adesso ? ha affermato il consigliere comunale Nicola Di Michele ? ci troviamo di fronte a dichiarazioni, anche di onorevoli di questa zona, che dicono l?esatto contrario. E? vero che lo Sblocca Italia per le concessioni passate non c?entra nulla ma per quelle future questi soggetti hanno votato a favore e ci sono i documenti?. Di qui ? lo stesso Di Michele a lanciare un appello alla cittadinanza, agli operatori ittici e a tutte quelle imprese che vivono del mare a ?mobilitarsi e stare vicini a noi perch? da soli non possiamo andare da nessuna parte. I pozzi petroliferi e le indagini ? ha continuato Di Michele ? rovineranno per sempre il nostro mare che ? l?unica risorsa che abbiamo?. Una battaglia che nasce per unire il Molise alle altre regioni che si sono schierate contro le perforazioni come l?Abruzzo e la Puglia ?per scongiurare un nuovo pericolo dovuto al fatto che il Governo, per 2mila euro, ha consegnato ai petrolieri il nostro mare?. E il prossimo 17 gennaio, a Termoli, si terr? una manifestazione di tutti i comitati per ribadire il ?no? alle trivellazioni. Mic. Bev.