La replica del sindaco Saverio Nonno: «Premiato il suo impegno a favore della pace. Non ci aspettavamo questa reazione»
FOSSALTO. «Non ci aspettavamo una reazione simile. Il nostro è stato un gesto simbolico, un riconoscimento dei meriti e dell’impegno di Ocalan a favore della pace. L’avevo promesso in campagna elettorale e l’ho fatto due giorni fa, il 4 marzo. Anche altre città hanno attribuito a Ocalan la medesima onorificenza, tra cui il anche il nostro capoluogo Campobasso. Non avrei mai potuto immaginare che il mio piccolo comune fosse nel mirino del ministero degli Esteri turco». Il primo cittadino di Fossalto, Saverio Nonno, ha commentato così su Repubblica.it la condanna del ministero degli Esteri turco, espressa in una nota ufficiale, riguardo al riconoscimento conferito dal comune trignino al leader dei separatisti curdi del Pkk in prigione dal 1999. Il dicastero di Ankara, inoltre, chiede all’Italia di evitare che «tentativi simili possano avvenire in futuro».
Oltre a Fossalto e Castel del Giudice, anche Napoli, Palermo, Palagonia (CT), Reggio Emilia, Riace (RC), Martano (LE) e Pinerolo (TO) e un altro Comune molisano, ossia Castelbottaccio, hanno conferito l’onorificenza al leader curdo. Il sindaco di quest’ultimo Comune, Nicola Marrone, si è espresso così sulla condanna della Turchia: «Siamo stati i primi in Molise nel marzo del 2018 a dare la cittadinanza al leader dei curdi Ocalan, e lo facemmo come gesto di pace, lui e i curdi sono visti come terroristi ma non è vero. C’è una aggressione ingiustificata ad un popolo e nessuno, specie l’Europa, dice nulla. È ciò è molto grave».