Chiusura Punto Nascita, Roberti: “Faremo ricorso. Provvedimento intempestivo”.

Da un lato la denuncia presentata dalla famiglia che si è affidata allo studio legale Facciolla-Capuano e ha presentato una denuncia dettagliata in Procura a Larino per chiedere di fare luce sulla morte del bimbo avvenuta due ore dopo la nascita con parto cesareo al San Timoteo di Termoli. Alla prima inchiesta interna all’ospedale che è stata avviata dall’Asrem che ha convocato per un audit interno tutti i professionisti che erano presenti al momento della tragedia, quindi, si affiancherà anche un’altra di natura penale con la famiglia che ha fatto anche richiesta alla Procura affinché disponga l’autopsia sul cornicino del bambino. (QUI IL PRIMO ARTICOLO)

Dall’altro lato la decisione dell’Asrem di chiudere il punto nascita del San Timoteo e convogliare tutte le partorienti sul Cardarelli di Campobasso e sugli ospedali delle regioni limitrofe con Vasto che ha già espresso il suo essere pronto ad accogliere le donne di Termoli e del Basso Molise che sono a termine della gravidanza. (QUI L’ARTICOLO).

Nel mezzo una battaglia, quella per il Punto Nascita, che riprende nuovamente. Appena qualche giorno fa era stata proprio la presidente del Comitato Molisanità L113, Cinzia Ferrante, a mettere i puntini sul fatto che nel nuovo piano operativo il punto nascita non era stato menzionato e sulla battaglia giudiziaria che aveva visto sindaci e comitati vincere al Tar per degli errori procedurali nella prima decisione di chiusura del punto nascita (QUI L’ARTICOLO). Adesso è il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, ad annunciare una nuova battaglia contro la decisione arrivata nella mattinata di oggi, 14 luglio, dal direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano. “Siamo amareggiati da questo provvedimento – ha affermato Roberti – anche perché fondamentalmente cambiano gli attori ma il copione è sempre lo stesso. Si dimostra improvvisazione e soprattutto si va contro lo stesso principio che il giudice aveva ribadito sul primo ricorso presentato al Tar Molise, quello datato luglio 20219.

Ad oggi non si intravede alcuna riorganizzazione del servizio sanitario, e questo atto a mio avviso è intempestivo e indelicato, poiché colpisce i professionisti di un reparto intero, quasi a voler censurare il loro operato, senza sapere poi effettivamente i fatti come stanno e se vale questo principio secondo cui l’inefficienza viene punita con la chiusura di un reparto, dovremmo applicare lo stesso principio alla struttura commissariale perché dopo tutto quello che abbiamo visto finora possiamo giudicare che le strutture commissariali che si sono avvicendate in questa regione nel corso del tempo sono del tutto inadeguate e inappropriate per garantire una sanità di qualità soprattutto ai tanti cittadini del Molise.

Riavvieremo la battaglia sul punto nascita, ho già sentito i legali e ci attiveremo per impugnare questo nuovo atto, ci spiace che non ci sia stata alcuna consultazione, nemmeno con l’attuale conferenza dei sindaci che oramai si è insediata. Quindi in maniera autonoma, indipendente e intempestiva hanno riportato l’asticella al punto di partenza di quando mi sono insediato nel 2019 e noi alla stessa maniera continueremo la battaglia”.