Chirurgia pazienti obesi, allarme salute psicologica

di Luigi Castellitto

Due campi ben noti della salute generica, cioè lo stato del peso corporeo e il benessere mentale sono in correlazione. Infatti, dopo un intervento chirurgico per la perdita di peso, il sottoposto ha maggior probabilità di rivolgersi a strutture per la cura di problemi psichiatrici, ancora di più se ha dei precedenti in merito alla detta sofferenza.
È quanto emerge da studi, la chirurgia bariatrica, così definita, è collegata a un rischio di tre volte maggiore di ricovero in pronto soccorso, anche per autolesionismo, e a un triplo aumento del rischio di ricovero psichiatrico negli anni successivi all’intervento
Le parole degli esperti paiono chiare, dicono che i pazienti con precedenti storie di gravi malattie psichiatriche, autolesionismo o disturbi alimentari sono a maggior rischio e dovrebbero avere un valente periodo di stabilità per quanto riguarda la salute psichica prima di essere presi in esame per la chirurgia bariatrica. Dovrebbero poi essere regolarmente seguiti da equipe di salute mentale, dopo l’intervento.
Si tratta di un allarme, i dati sulle persone sofferenti sono di rilievo, sia per chi è stato seguito in merito all’area psicologica prima dell’intervento, sia per chi è stato seguito solo dopo ed anche per chi è ricorso ad aiuto prima e dopo l’operazione. Addirittura, dato importante seppur da prendere con le pinze, in uno studio cui sono stati catalogati circa 4mila pazienti, di 261 decessi nel periodo successivo all’intervento chirurgico, 25 sono stati il risultato di un suicidio.
Necessario, quindi, che i medici specialisti che devono accettare casi ne tengano grande conto, la comunità bariatrica ha necessità di prestare maggiore attenzione alla selezione, valutazione e follow-up dei pazienti per quanto riguarda il loro stato di salute mentale.