Isernia, “Ha il sapore di una beffa, sulla pelle dei più deboli”, questo il commento degli esponenti del Comitato dei parenti dei malati di Alzheimer che da anni stanno chiedendo una sede per ospitarli.
Solo qualche giorno fa l’annuncio trionfale di Castrataro, che i circa 600 pazienti Alzheimer della provincia di Isernia stavano aspettando: con il decreto del commissario ad acta, il numero 4 del 7 febbraio scorso, sarebbe noto ufficialmente il Centro diurno per l’Alzheimer di Isernia. La sede, originariamente ubicata presso la Casa della Salute di Venafro, veniva spostata a Palazzo De Baggis a Isernia e non restava che attendere la fatidica data indicata per l’avvio delle attività: il 30 aprile i lavori di adeguamento alle prescrizioni dell’azienda sanitaria regionale dovevano terminare e quindi, finalmente, le attività del Centro diurno sarebbero potute partire.
Poi la delusione: I locali di Palazzo De Baggis non sono strutturalmente idonei e lo dichiara l’Asrem, dopo che il commissario Toma aveva firmato il decreto, insomma la solita barzelletta all’italiana. E qui scoppia la rabbia del presidente del comitato Bruno Esposito, dell’associazione ‘Non ti scordar di me’ che dice pieno di rancore:
“Cui prodest? Mi chiedo a chi giova tutto questo? Al sindaco sicuramente no…. ci ha fatto una figuraccia, indicando un anno fa uno stabile privo dei requisiti antisismici, all’Asrem? Forse…lo sa dall’inizio ovviamente, ma non dice nulla per perdere tempo e aspettare….ma cosa? Tra l’altro le nuove norme sugli affidi dei servizi sono già pronte (o forse manca ancora poco e per questo è meglio perdere un altro pò di tempo?). E infine, per non tediarvi, perché dedicare due ore di incontro lunedì ai lavori di palazzo De Baggis, all’ascensore del costo di 50.000 euro e alla dilatazione dei tempi di montaggio e relative autorizzazioni, fino a portare il sindaco a proporre all’Asrem di aprire momentaneamente col solo primo piano o, al massimo, un montascale per andare al secondo?
Ipotesi scartate perché non a norma per l’accreditamento il montascale e insufficienti gli spazi per i malati e per tutto quello che si deve realizzare, che farebbe sembrare il centro Alzheimer una spa a 5 stelle. Per carità io se fosse vero, sarei contento per tutta questa attenzione nei confronti dei nostri malati…. ma so che è solo un modo per non fare nulla e far finta di voler fare troppo. E infine tutte queste belle cose… per Campobasso la legge non le prevede?
Siamo forse noi di Isernia soggetti ad una normativa diversa?
È a norma il centro demenze di via Toscana in un appartamento, con una scala di ferro esterna per accedervi e di superfice e spazi ben inferiore del solo primo piano di palazzo De Baggis e senza cucina, giardino, ecc. ecc.?
Tutte scuse per non fare nulla e aspettare chissà cosa!!!!!”