Centri diurni per disabili tra protocolli, dubbi e perplessità

Un intervento che è atteso da tantissime famiglie che per due mesi sono andate avanti nella difficoltà di gestire bambini abituati alle loro routine quotidiane. Le stesse famiglie che chiedono «protocolli specifici. Il governo – afferma Nicola Felice – con il Dpcm del 26 aprile, ha decretato anche la ripresa delle attività sociali e socio-sanitarie, quindi la possibile riapertura dei Centri diurni per disabili,assegnando alle Regioni il compito di scrivere le norme nel rispetto dei protocolli normativi per la sicurezza e il distanziamento. Questo intervento è atteso da tantissime famiglie, in difficoltà nel gestire figli e parenti, difficoltà cresciute durante il periodo di chiusura imposto nella fase 1 dell’emergenza. Ad oggi resta Il problema grave in quanto al momento non sono stati ancora scritti i protocolli specifici, non consentendo alle Regioni  di applicare le disposizioni indicate nel decreto e quindi permettere l’effettiva riapertura  dei Centri per disabili. Allo stato dei fatti permangono forti le perplessità.  La Regione Molise, già deficitaria in alcuni servizi assistenziali sul territorio,in primis per l’autismo che ancora oggi è privo persino di un centro regionale, sarà in grado di predisporre subito e compiutamente quanto necessita per la ripresa delle attività socio-sanitarie? Inoltre, quando sarà possibile ripristinare anche quelle attività e servizi rispetto ai quali il decreto non autorizza la riattivazione? Non per molto tempo le famiglie potranno ancora attendere e sopportare i gravi disagi e i disabili essere privati delle necessarie cure e terapie appropriate».