Centri accoglienza, la Uiltucs lancia l’allarme: «Numerosi i posti di lavoro a rischio»

Dal segretario Regionale della UILTuCS Molise Pasquale Guarracino arriva il grido d’allarme rispetto alla drammatica situazione che si potrebbe profilare per tutti i lavoratori che sono occupati nei centri di accoglienza della Provincia di Campobasso e che si occupano di fornire servizi ai migranti richiedenti la protezione internazionale.
«La Prefettura di Campobasso – spiega il sindacalista – ha inviato una nota alle società che gestiscono i centri di accoglienza, specificando che, a seguito della scadenza della proroga fissata per la data del 28 febbraio prossimo, ha intenzione di procedere ad una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, pur non essendo ancora operante la nuova procedura di gara. Già tale decisione appare alquanto discutibile – sottolinea Guarracino – in quanto durante la vigenza della attuale convenzione dovrebbero continuare a trovare applicazioni le condizioni per la stessa stabilite e non quelle nuove previste per la prossima gara di appalto ma la cosa più grave – come sottolineano le società destinatarie della nota della Prefettura – è che le nuove condizioni prevedono una sostanziale riduzione dei servizi di accoglienza ed il conseguente probabile licenziamento di tutti quegli operatori. Ci troviamo ancora una volta in una situazione in cui decisioni prese ai vertici nazionali e regionali pesano esclusivamente sulle spalle di tanti lavoratori che giornalmente con dedizione ed impegno svolgono il loro mestiere.» Ad aggravare ulteriormente la situazione il fatto che la Prefettura avrebbe concesso alle società il termine massimo di 10 giorni per accettare le nuove condizioni, pena la cessazione del contratto. «A questo punto – sostiene Guarracino – è ancora più evidente che la sorte dei lavoratori è davvero in bilico in quanto, se non vi sarà una modifica delle condizioni, i posti di lavoro sono davvero a rischio senza nemmeno il tempo necessario per cercare una soluzione.» In questa direzione Guarracino ha chiesto un incontro urgente in Prefettura per chiedere il congelamento del provvedimento e individuare un percorso alternativo per evitare danni alle maestranze.

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