“C’è un folle che spara agli animali”, la denuncia e la storia di Giulietto (immagini forti)

Gli aggettivi per descrivere certi personaggi, chiamarle persone ci sembra eccessivo, li abbiamo finiti. Perciò oggi vogliamo raccontarvi la storia di Giulietto e di un folle che spara agli animali con un fucile ad aria compressa.

La storia, triste e sconvolgente, l’ha raccontata Laura.

“Lui è un gatto randagio di Venafro, precisamente di Via Maria Pia. Nato da una gatta randagia della zona è uno di quei gatti denutriti, sporchi, senza nome, invisibile per tutti, sopravvissuto fino a poco tempo fa grazie ai cassonetti e a quello che riusciva a trovare in giro. Ci siamo conosciuti vicino al cassonetto della farmacia agraria Mastrantuono. Ho iniziato a portargli da mangiare, diffidente all’inizio ma poi poco a poco mentre mangiava ha iniziato a rilassarsi con le mie coccole. Un amore costruito su poche cose : il rispetto per la sua libertà da parte mia, la gratitudine per il cibo ricevuto da parte sua. L’amore non è possesso, l’Amore vero, puro, non ha bisogno di molto per essere tale.

Il nostro rapporto è andato avanti così per mesi. La settimana scorsa dopo due tre sere che non veniva a mangiare mi sono preoccupata e ho deciso di andare a cercarlo con la luce del sole.

Ricerca inutile, sembrava scomparso nel nulla. Ma era assurdo che al suono della mia voce non arrivasse, di solito con quelle zampette corte e quel musino da birbante arrivava appena sentiva il rumore della mia auto. Rassegnata ho ipotizzato che qualcuno lo avesse investito e avessero gettato il cadavere nella spazzatura… Stavo andando via quando ho sentito un miagolio, un lamento, venire dal piazzale della farmacia. Entro nel recinto, ma è talmente flebile e ci sono cosi tanti rumori che non riesco a percepire da dove arriva. Allora urlo ” guidami, fammi arrivare da te, non riesco a trovarti” . Come se avesse perfettamente compreso quello che gli avevo urlato (i gatti sono esseri magici e chi li ama lo sa bene…) inizia a miagolare più forte e senza smettere mi porta fino a una catasta di pedane. E finalmente lo vedo, è sotto una pedana, accovacciato in un angolino e talmente spaventato che quando provo a prenderlo, invece di scappare come avrebbe fatto un qualsiasi gatto randagio, si accartoccia su stesso e si affida a me. Gli guardo il viso e in un nano secondo è già nel trasportino e corro come una pazza dal veterinario.

Lo hanno massacrato con un fucile ad aria compressa, hanno mirato sempre alla testa, i piombini gli si sono conficcati nel cranio, uno gli ha trapassato l’occhio, gli hanno dovuto aprire anche il palato per toglierne altri. E’ completamente cieco perché anche all’altro occhio ha un ematoma interno che gli impedisce di vedere.

Non so ancora se ritornerà a vedere, sto cercando uno specialista che lo aiuti.

C’è un pazzo su Via Maria Pia che ha ucciso tutti i gatti della zona. Io credevo che morissero investiti invece lui li ha sterminati tutti con il fucile ad aria compressa. Spara alla testa e, visto che può sparare un colpo alla volta, è evidente che al gattino a cui sono stati tolti 4 piombini (uno non è riuscito a toglierlo, per farlo dovrebbe aprirgli il cranio) li ha sparati in momenti diversi. E’ un pazzo, li fa morire lentamente.

Non so quanti leggeranno questo post, a quanti potrà interessare la storia di tanti gatti massacrati da un folle però invito davvero tutti a non rimanere indifferenti di fronte a simili atrocità. La persona che uccide e che sono sicura continuerà ad uccidere fino a quando non sarà fermato (ho ovviamente denunciato l’accaduto al Comandante della Forestale) è una persona pericolosa sia per gli animali che per gli esseri umani. E’ una persona crudele e sadica che deve essere assolutamente fermata. Chi vive su Via Maria Pia facesse attenzione al più piccolo indizio perchè la dinamica dei fatti porta a pensare che il criminale abiti su quella strada. Se qualcuno ha notato o noterà qualcosa mi può contattare qui su FB, ovviamente non sarete assolutamente coinvolti, ho solo bisogno di più informazioni possibili.

E’ una storia triste, non ha nemmeno il lieto fine se non riuscirò a ridargli la vista, però ora il gattino un nome ce l’ha, si chiama Giulietto e non è più invisibile.”