Cavoli e broccoli nella dieta mediterranea, grande successo per la Cena del Cuore

L'evento a Pozzilli nelle sale dell'Hotel Dora su iniziativa dell'Associazione EcoFood

Anche la seconda “Cena del Cuore”, avente per tema “Le Crucifere – Cavoli e broccoli nella dieta mediterranea”, ha riscosso consensi e apprezzamenti. Vicente la formula, incentrata sui principi dell’alimentazione ecosostenibile: prodotti biologici di basso impatto ambientale, filiera corta e niente carne. La “Cucina del Cuore”, un ciclo di eventi gastronomici che mira a diffondere la cultura dell’ecosostenibilità in campo alimentare, nasce per iniziativa del giornalista Angelo Bucci, fondatore dell’Associazione EcoFood. Non di meno, la “mission” degli eventi in questione vuole essere quello di ribadire i vantaggi che la sana alimentazione apporta all’organismo, soprattutto in funzione preventiva dell’obesità e dell’insorgenza di problemi all’apparato cardiocircolatorio. Il successo di questa seconda manifestazione si deve anche allo staff dell’Hotel Dora, direttamente capitanato dallo chef Adriano Cozzolino. Determinante anche in questa circostanza è risultato il contributo della Biologa Nutrizionista Rebecca Silvestri, che nel corso dell’iniziativa è intervenuta per spiegare come sia stato possibile conseguire con le varie portate il giusto equilibrio nutrizionale. Il tutto favorendo alimenti e sistemi di cottura notoriamente alleati del cuore e dell’intero apparato cardiocircolatorio. Tra gli ospiti della serata, il noto Apicoltore Nazario Fania, la cui relazione è stata molto apprezzata. Prossimamente le iniziative dell’Associazione EcoFood saranno “esportate” anche nelle regioni limitrofe.

Promotore del ciclo di iniziative gastronomiche denominato “Cucina del Cuore” è il giornalista Angelo Bucci, da anni impegnato nel meticoloso recupero di frutti, ortaggi, verdure e legumi tipici di un’area geografica includente Molise, Campania, Lazio e Abruzzo. “Rispetto alla prima manifestazione –ha osservato il fondatore dell’Associazione EcoFood- (quella dedicata alla zucca centenaria, ndr), questa volta abbiamo optato per un pubblico più selezionato. Ne è risultata una serata gradevole e coinvolgente. Tra una portata e l’altra, pubblico e relatori hanno ampiamente interagito. Era quello che volevamo. Quello che cercheremo di riproporre anche nelle prossime iniziative. Mi sono infine deciso -ha continuato Angelo Bucci- a rendere pubbliche, ponendole a disposizione di quanti fossero interessati, le competenze che vado progressivamente maturando. Credo sia necessario tornare in fretta all’alimentazione ecosostenibile. Diversamente il nostro pianeta non sarà più in grado di sfamare quasi otto miliardi di persone. Restare inerti -ha concluso Angelo Bucci- significherebbe condannare le nuove generazioni ad un futuro davvero incerto”. 

EcoFood, le ragioni di una scelta necessaria

L’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo nutrizionalmente sano, con una bassa impronta in termini di utilizzo di suolo e di risorse idriche, con basse emissioni di carbonio e azoto, attento alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ricco di cibi locali e tradizionali, equo e accessibile per tutti. A dispetto, infatti, dei notevoli avanzamenti dell’agricoltura negli ultimi trent’anni, appare evidente come gli attuali sistemi alimentari continuino ad essere insostenibili. Se da un lato, infatti, al mondo vi è ancora un miliardo di persone che soffre la fame, molte di più sono le persone in sovrappeso o obese, per un totale di oltre due miliardi di persone complessivamente mal-nutrite. I sistemi di produzione e consumo alimentare attuali dovranno, quindi, subire delle radicali trasformazioni, puntando sull’incremento di domanda e offerta di alimenti salubri, rispettosi dell’ambiente, poco elaborati dal punto di vista industriale e coltivati nelle zone di provenienza tradizionale, nel rispetto della biodiversità e delle risorse disponibili. Nei primi anni Ottanta, con “dieta sostenibile” si intendevano raccomandazioni alimentari per rendere l’ambiente e le persone più sani. Successivamente, l’agricoltura moderna e la globalizzazione hanno diminuito l’attenzione verso la sostenibilità a favore dell’intensificazione e dell’industrializzazione dei sistemi agricoli. Ne è risultato un aumento vertiginoso della produzione globalizzata di alimenti, senza tuttavia portare miglioramenti a livello globale in campo nutrizionale. Il risultato sconcertante di oggi è che il numero di persone denutrite è arrivato a oltre un miliardo e al contempo l’obesità, e i disturbi cronici ad essa associati, hanno raggiunto cifre analoghe. Se si associano questi dati alla allarmante rapidità con cui gli ecosistemi si stanno deteriorando e la biodiversità si sta perdendo, un riesame delle diete risulta imprescindibile.