Caso Cesaride, si analizzano i verbali del ministero della Salute
Il direttore generale dell’Asrem, Gennaro Sosto: «Ci sono dei suggerimenti di miglioramento del sistema»
Sono ancora in fase di analisi i verbali dell’ispezione del Ministero della Salute sul caso di Michele Cesaride, il 47enne di Larino che il 19 luglio 2018 è deceduto a causa di una emorragia cerebrale all’ospedale di San Giovanni Rotondo, struttura dove era giunto dopo il trasferimento dal San Timoteo di Termoli. Il caso fece molto scalpore tanto da arrivare in cronaca nazionale e da spingere il Ministro della Salute, Giulia Grillo, a inviare in basso Molise i tecnici ministeriali per accertare se qualcosa, nella rete dell’emergenza-urgenza, non avesse eventualmente funzionato.
Tutto accadde in una manciata di ore in basso Molise: l’uomo si sentì male e venne trasferito prima al San Timoteo di Termoli dove la Tac, necessaria per effettuare gli esami del caso, era in manutenzione programmata. Di qui il trasferimento di emergenza alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dove sopraggiunse la morte cerebrale durante l’intervento chirurgico con i familiari che autorizzarono l’espianto e la donazione degli organi. Il caso, che dimostrava un’evidente falla nella rete dell’emergenza-urgenza, ebbe rilevanza nazionale, tanto che il ministro Grillo “dispose un’ispezione per la struttura ospedaliera termolese”. La task force giunse il 19 luglio, nella stessa giornata in cui venne dichiarata, all’ospedale di San Giovanni Rotondo, la morte clinica di Cesaride. I tecnici ministeriali arrivarono al San Timoteo di Termoli in mattinata, una commissione composta da tre tecnici del ministero della Salute e da tre tecnici sanitari regionali.
Gli ispettori, fra cui i carabinieri del Nas delegati, ac- quisirono tutta la documentazione relativa alla procedura e interrogarono il personale che, a vario titolo, partecipò alla rete dei soccorsi.
Quasi quattro ore di riunione in quell’occasione, al termine delle quali fu il direttore generale dell’Asrem, Gennaro Sosto, a fare il punto della situazione. «E’ stato un audit da parte dei tecnici ministeriali che hanno acquisito la documentazione e hanno colloquiato con tutte le persone che hanno avuto un ruolo e un’attinenza con la vicenda per farsi un’idea completa». Adesso si attende di conoscere il risultato di quell’ispezione ministeriale, con il materiale che è stato inviato nella giornata di venerdì all’attenzione dell’Azienda sanitaria regionale molisana.
Secondo il direttore generale dell’Asrem, Gennaro Sosto, i verbali dell’ispezione ministeriale non conterrebbero «cose trascendentali – come confermato via telefono al Quotidiano del Molise – per adesso, secondo le prime informazioni che sono state apprese, non ci sarebbero degli aspetti trascendentali ma dei suggerimenti per sistemare delle cose generali e delle piccole accortezze non legate strettamente al caso ma a criticità che erano nel sistema. Quando si va a guardare il tutto – ha affermato Sosto – si vedono anche delle cose che non sono legate strettamente al caso». Verbali che, quindi, conterrebbero di fatto dei «suggerimenti di miglioramento. Nessuna attinenza quindi, una posizione che conferma quanto giaÌ affermato a margine dell’audit, ovvero che la rete dell’emergenza-urgenza ha funzionato e ha lavorato nei tempi canonici previsti anche a livello normativo.
Ovviamente maggiori dettagli potranno essere acquisiti e resi noti solo dopo l’attenta visione dei verbali» che dovranno essere analizzati nel loro complesso. Così come attende una risposta soddisfacente anche il senatore del MoVimento 5Stelle, Luigi Di Marzio, che assieme al collega Fabrizio Ortis, appena due settimane fa ha protocollato una interrogazione proprio per conoscere il risultato dell’ispezione ministeriale compiuta a luglio 2018.
«Al momento non abbiamo una risposta ufficiale ma solo ufficiosa – ha affermato Di Marzio contattato telefonicamente – essendo, però, la nostra una interrogazione aspettiamo che ci arrivi una risposta scritta e ufficiale. Se questa sarà soddisfacente bene, altrimenti se non dovesse spiegare tutti i vari aspetti ci sarà una replica che non guarderà in faccia nessuno».