“Caro sindaco ti scrivo”, parte la letterina di Natale a Trivento

A mettere nero su bianco le parole Tullio Farina

E’ una letterina al sindaco di Trivento, quella scritta da Tullio Farina. «Caro sindaco, pensavo che la precedente esperienza amministrativa, caratterizzata dal dissesto finanziario, ti avesse fatto comprendere più di qualcosa sul modo di gestire la cosa pubblica, al contrario mi accorgo con grande stupore e meraviglia che tale esperienza è scivolata su di te  come l’acqua sulla pietra , senza scalfirti minimamente. Dopo la prima seduta di insediamento del consiglio comunale, convocata di mattina, che aveva fatto ben sperare in un impegno proficuo e costante degli letti, disposti a perdere qualche giorno per i problemi della collettività, assistiamo oggi a convocazioni del consiglio comunale alle ore 14,00, che sono fuori da ogni logica di buon senso, perché  non solo non permettono una partecipazione di coloro che sono interessati , ma creano anche problemi agli eletti , soprattutto a quelli che lavorano fuori sede, perché costretti ad una corsa ad ostacoli, per essere presenti a quell’ora insolita. Convocare poi i consigli comunali sempre in via di urgenza, non dando il tempo neanche di riflettere e di visionare adeguatamente gli atti penso che non sia esempio di buona democrazia e di rispetto delle norme regolamentari Ti ricordo che l’art 46 punto 12 del regolamento che disciplina le sedute consiliari prevede la conferenza dei capo gruppi che tra i tanti compiti tiene  anche quello della predisposizione del calendario dei lavori del consiglio comunale e l’individuazione degli argomenti da discutere. Poiché so cosa potresti rispondere già da adesso ti dico che anche il tuo predecessore si è comportato allo stesso come Re Sole o solo, non tenendo in considerazione la minoranza, ma questo non ti assolve perché hai promesso il cambiamento e la ripartenza Chiamare in causa il consiglio comunale solo per la ratifica di delibere di giunta adottate con il potere dello stesso significa solo svilire e mortificare il ruolo dell’organo che è la massima espressione della volontà popolare. Nella precedente amministrazione il ruolo del consiglio comunale ha toccato il livello più basso di rappresentatività perché tenuto a margine delle decisioni adottate, in più di qualche occasione privato anche di comunicazioni importanti per dimenticanza di chi era tenuto a comunicare. Cerca di non scendere più in basso, anche perché è difficile farlo.  Tieni presente che la tua amministrazione, per effetto della legge maggioritaria, rappresenta neanche il 40% degli elettori, mentre le altre liste insieme rappresentano la restate parte certamente maggioritaria. Pertanto non puoi fare il dominus assoluto, ma devi essere rispettoso della parte consiliare che è più rappresentativa della consorteria che ti sei scelto. Cerca perciò di aprirti al dialogo e di coinvolgere preventivamente e non a posteriori altre forze politiche alle scelte di fondo ed importanti perché il Comune è la casa di tutti e non della sola maggioranza. Rispetto al passato la tua amministrazione è minoritaria perché non rappresenta la maggioranza popolare in quanto quattro e non due sono state le liste in competizione. Non sottovalutare questo aspetto importantissimo che potrebbe procurare effetti più impopolari rispetto alle prescrizioni mediche di supposte. Mi sembra poi che il tuo modo di amministrare più che alla risoluzione dei problemi reali e concreti sia finalizzato alla sola ricerca di consenso, come se la campagna elettorale non sia mai terminata; è pur vero che la prossima consultazione sarà quella regionale, ma sai benissimo che non tutte le ciambelle escono con il buco per cui ti consiglio di rivedere qualcosa nella condotta amministrativa. Anche il tuo modo callido e liquoroso di mettere il cappello amministrativo su tutte le manifestazioni che organizzano la varie associazioni è errato perché coinvolgerle come supporto nell’azione amministrativa crea in loro scompiglio e divisioni. Lasciale vivere ed operare in autonomia, non hanno bisogno dei tuoi salamelecchi per sentirsi realizzate anche perché la gente, che tu , ahimé, identifichi negli elettori, comprende benissimo la finalità di quei ringraziamenti appiccicosi e molti restano disgustati. Al contrario cerca di essere più presente fisicamente la mattina sul Comune perché mi risulta che,  per la tua professione non classificabile come dipendenza pubblica, percepisci l’indennità mensile di carica piena, ossia 1.900,00 euro lordi, che compenserebbe parzialmente quello che perderesti nella tua professione per eventuale sottrazione di tempo. So che stare in uno studio medico procura più consensi, ma la presenza degli amministratori presso gli uffici comunali è indispensabile per il buon funzionamento dei servizi. Non senza motivo un noto proverbio popolare dice che quando il gatto non c’è i topi ballano. Non chiedere ad altri di essere presenti perché quelli certo non percepiscono una lauta indennità e se anche fossero più presenti ti metterebbero ancora più in difficoltà. Non ritenere questa mia letterina di Natale solo come una critica o censura al tuo operato anche perché rispetto ai predecessori sei dal punto di vista umano sei il più accettabile in quanto non permaloso alle critiche e buon incassatore. Chi si mette in politica, aspetta solo elogi ed è allergico alle critiche ha solo problemi frustrazione.Non te la metto sotto il piatto il giorno di Natale, così come si faceva,  quando ero bambino perché ti rovinerei il pranzo. Qualche volta cerca di trovare anche in ciò che non ti è favorevole qualcosa che ti può essere utile per modificare qualche comportamento sbagliato che alla fine potrà portarti giovamento. Se poi cerchi solo elogi, con me hai trovato la persona sbagliata. Anche se questo modo di essere schietto mi crea tante inimicizie per me va bene lo stesso.  L’ipocrisia e l’adulazione interessata appartengono ad altri, forse a quelle persone di cui ti sei sempre circondato che ti caricano e scaricano secondo la loro convenienza.B Buon Natale e felice anno nuovo con cambio di marcia e direzione.Con affetto il tuo più grande rompiscatole.Tullio Farina». (foto archivio)