Caro benzina, verso la proroga al 30 giugno per il taglio di 25 centesimi al litro

E’ l’idea del Governo che lavora per far slittare di due mesi il taglio delle accise per benzina e diesel. Il risparmio netto è stato di 30,5 centesimi per via dell’effetto anche sull’Iva

Mancano pochi giorni ed il taglio delle accise per la benzina resterà solo un ricordo. La scadenza è stata fissata dal Governo al 2 maggio, ma in queste ore si sta lavorando ad una proroga. O meglio, è quasi certo che ci sia. La scadenza sarà fatta slittare alla fine di giugno, quindi almeno altri due mesi.

A questo sta lavorando il Governo con il decreto in arrivo la prossima settimana, alimentato dai 6 miliardi di spazio fiscale ritagliato dal Def appena approvato da Camera e Senato.

L’idea è di estendere fino al 30 giugno il taglio di 25 centesimi delle accise per benzina e diesel che per gli automobilisti è valso un risparmio di 30,5 centesimi alle pompe per via dell’effetto anche sull’Iva, che si applica sul prezzo accisa inclusa.

A rassicurare su un prossimo intervento in questo senso da parte del governo ci ha pensato ieri il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. “La dinamica dei prezzi dei carburanti resta un tema di primo piano su cui è massima l’attenzione del governo, che proseguirà, implementandola, nell’attività di monitoraggio, oltre che nella valutazione delle misure necessarie a calmierare i prezzi, fra cui la proroga del taglio delle accise disposta nell’ultimo decreto legge”, ha detto al question time alla Camera ribadendo che da parte del Mise c’è “tutta la volontà e l’impegno per garantire la trasparenza dei prezzi di mercato” dei carburanti.

L’effetto sui prezzi

La sforbiciata del governo ha avuto un effetto immediato e consistente sulle spese delle famiglie. Come mostrano i dati delle rilevazioni settimanali del Ministero della Transizione ecologica, il prezzo della benzina è passato dai 2,184 euro del 14 marzo a 1,765 euro dell’11 aprile, segnando un calo del 19,2%

Il nodo delle risorse

Il nodo principale resta però quello delle risorse. Come indicato dalla relazione tecnica del decreto Ucraina-bis che ha introdotto la norma, un mese di accise ridotte costano allo stato circa 588 milioni di euro, ci cui 568 per la sola riduzione delle accise e 60 per gli effetti a cascata sull’Iva. Due mesi di ulteriore proroga della misura potrebbero quindi costare allo stato più di 1,1 miliardi di euro.