Caos sanit?, l’allarme dei medici di base

Sanit? regionale ancora nel caos. Questa volta il grido di allarme lo lanciano i medici di famiglia che si trovano in una situazione incresciosa che di fatto impedisce loro di svolgere con tranquillit? il loro compito. Ed ? per questo che un gruppo di medici di base della provincia di Campobasso ha deciso di lanciare un messaggio all?utenza che ? quella che ? maggiormente danneggiata dall?andamento delle cose, ma di riflesso portare all?evidenza pubblica quanto sta avvenendo. ?Dal primo luglio scorso ? spiegano i medici – vige l?obbligo del rilascio della ricetta medica informatizzata dematerializzata o di utilizzo del ricettario del SSN, anche da parte dei medici specialisti. Ma questi, ancora non ? chiaro per quale motivo, evitano accuratamente di adempiere a questa incombenza delegando a ci? i medici generici di famiglia. Secondo la disposizione emanata dall?Asrem, la prescrizione dei farmaci o accertamenti non ? pi? compito esclusivo dei medici di famiglia, ma, in alcuni casi, rientra tra i compiti di tutti i medici convenzionati o dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale. Le normative vigenti, prevedono che, i medici degli ospedali pubblici, gli specialisti convenzionati che operano nelle strutture dei distretti dell?Asrem, al momento delle dimissioni da un ricovero o al momento della presa in carico dell?assistito da essi visitato, hanno l?obbligo di rilasciare ricette in forma dematerializzata o, se impossibilitati, utilizzare il ricettario cartaceo ?rosso?. I casi in cui questo deve obbligatoriamente avvenire ?, ad esempio, quando lo specialista ritenga necessarie ulteriori indagini per la risposta al quesito del medico curante, per eventuali indagini preliminari agli esami strumentali o a ricoveri, o ancora ad interventi chirurgici, inoltre ? obbligatorio anche quando ancora non sono trascorsi i trenta giorni dalla dimissione o dalla consulenza specialistica. Trascorso questo temine la competenza delle richiesta torna ad essere a carico del medico curante, e qualora il paziente venga dimesso da un ricovero e non sia possibile prevedere alla dispensazione diretta del primo ciclo di terapia da parte della struttura. Hanno altres? l?obbligo, gli stessi specialisti, nel caso venga formulata una diagnosi che comporti la temporanea inabilit? al lavoro, al rilascio della necessaria attestazione medica del certificato di malattia necessario per giustificare l?assenza al lavoro?. Tutto questo perch? ? necessario che i pazienti facciano valere i loro diritti nelle sedi opportune evitando di chiedere prestazioni che i medici di famiglia che invece non sono pi? tenuti a rilasciare. I medici di base, infatti da quella data non sono pi? tenuti alla trascrizione delle prestazioni dalle famose ricette bianche rilasciate dagli specialisti. ?Purtroppo questo non avviene mai ? denunciano i dottori di famiglia ? e questo crea la situazione incresciosa in cui dobbiamo dire no alla richiesta dei nostri assistiti, qualora invece decidessimo di dare seguito alla prestazione richiesta, siamo passibili di sanzioni poich? andiamo a sforare il budget previsto. Quando ? stato promulgato questo atto, ci sono stati dati alcuni contatti cui avremmo potuto segnalare eventuali irregolarit?: puntualmente lo facciamo ma dalla mail le nostre lagnanza tornanoregolarmente indietro e invece al telefono nessuno risponde. Allora la nostra domanda ? questa: ?Come pu? funzionare un sistema dove chi deve fare i suo compito non lo fa? Dove gli specialisti non adempiono a quanto richiesto, dove chi deve controllare non controlla? Tutto questo lassismo danneggia il sistema che di fatto ? gia gravemente malato e sottoposto a continui tagli. Non solo, ma si mettono i medici in condizioni di non poter svolgere serenamente il proprio ruolo, stretti tra le richieste dei pazienti per il loro diritto alle cure e con la spada di Damocle delle sanzioni costantemente pendente sul capo?.