Campobasso in fiore 2020

La competizione ‘cortese’ alla sua prima edizione

Indetta dal Comune di Campobasso la prima edizione del Concorso “Campobasso in fiore 2020”, che mira alla valorizzazione del patrimonio urbano con piante e fiori e, al contempo, alla sensibilizzazione sul rispetto e sulla cura per l’ambiente e il paesaggio.

“E’ una competizione ‘cortese’ che tende alla socializzazione e all’integrazione, nonché a migliorare la qualità dell’ambiente urbano e della vita”, le parole del sindaco Roberto Gravina.

Emerge da ciò il rapporto con il verde cui, inconsciamente, l’uomo, anche quello che ha sempre vissuto in città, non sa rinunciare.

Storia, arte, urbanistica, architettura saranno ‘raccontati’ in maniera viva, originale.

All’iniziativa, il cui termine di scadenza è stato prorogato al 15 settembre, possono partecipare cittadini, associazioni e commercianti del centro cittadino, purché il giardino o l’angolo architettonico siano visibili dalla strada, e nel rispetto delle comuni norme di sicurezza.

Per aderire occorre riempire un modulo scaricabile dal sito del Comune “www.comune.campobasso.it” oppure scrivere all’indirizzo email: “urp@comune.campobasso.it“, indicando, nell’oggetto, “Campobasso in fiore 2020” e allegando due immagini fotografiche a colori del ‘prima’ e del ‘dopo’ dell’allestimento.

Il materiale fotografico consegnato rimarrà di proprietà dell’Amministrazione comunale di Campobasso, che si riserva i diritti d’uso. E’ prevista, infatti, una mostra fotografica successivamente alla premiazione, ad opera di una Commissione appositamente nominata, che potrà effettuare anche un sopralluogo nei luoghi indicati sul modulo di iscrizione.

“I premi, in denaro, consisteranno in accrediti da spendere presso i negozi del capoluogo aderenti all’iniziativa. Hanno valore simbolico e vogliono rappresentare la vicinanza dell’Amministrazione ai commercianti della città”, il commento dell’assessore alle Attività Produttive Paola Felice.

“Si tratta della prima edizione del Concorso – ha specificato – e, per le prossime, le minoranze, in Commissione, hanno proposto di organizzare una competizione anche fra quartieri”.

Tanti sono gli scorci e i balconi sino ad ora adornati. Diversi quelli del centro, della Zona murattiana e del Corso.

Abbellita anche Fontanavecchia, su iniziativa de “La Mantigliana”, con la collaborazione di associazioni e centri sociali: “Il Centro Sociale Anziani Monforte”, il centro per autismo e disturbi cognitivo-comportamentali “Il Granello di Senape”, “Il centro diurno Alzheimer”, la casa alloggio “Il Giardino di Ninetta”, l’associazione “Aps Artisti per caso”, il “Comitato Civico Colle Leone”, le associazioni “Ares”, “Alesia 2007” e “La Polifonica Monforte”.

“Scopo del gruppo, la rivalutazione di un luogo storico della nostra città, percorso da tante generazioni, ed ora forse non valorizzato come meriterebbe”, il commento della rete sociale, che ha dimostrato, ancora una volta, come l’unione riesca a dar forma a progetti in favore della collettività. “Abbiamo pensato di rendere il sito ospitale e vivo grazie all’offerta di una sola pianta o di un fiore sì da farlo diventare un piccolo giardino e renderlo più bello”, hanno detto ancora.

L’idea, dunque, è stata quella di fondere Arte, Storia e Tradizione, ‘incastonandole’ in uno scenario suggestivo, carico di echi antichi, rievocando il passato anche attraverso ramazze, bagnarole e tessuti, utilizzati, un tempo, dalle donne che lì si recavano per lavare la biancheria.

L’allestimento, tra piante, fiori e spezie, ha dato vita ad una scena fortemente evocativa degli anni che furono e del rapporto, ancestrale, tra uomo ed ambiente.

Attraverso “Campobasso in fiore 2020” si è voluto, insomma, comunicare con un linguaggio semplice, eppure capace di trasmettere emozioni nello spazio, veicolando socialità (perché un tempo lavorare fianco a fianco voleva dire compartecipare delle pene e delle gioie) ed estro artistico (sfruttando scorci, luci a taglio, finanche ombre e lo sfondo dell’acqua della ‘vecchia fontana’).

Il lavatoio è manutenuto dall’associazione ‘Si può fare’, ed è visitabile, in questi giorni, grazie alla collaborazione de ‘Il Centro Sociale Anziani Monforte’, che cura l’apertura del sito anche su prenotazione.

Francesca Muccio