Campobasso, in attesa del Tar spunta una cordata guidata dall’ex bomber Beppe Signori
Nelle ultime ore è arrivata la smentita del vicecampione del mondo ad Usa ’94. Al fianco della Figc, e contro la società rossoblù, sono accorse la Lnd e il Coni: quanto peseranno sulla decisione dei giudici (uno di loro era nel collegio che accolse le istanze di Samb e Casertana) i concetti di sport come “valore sociale” e “salvaguardia del valore imprenditoriale delle aziende calcistiche”?
L’ennesima vigilia di questa estate dei ricorsi per il Campobasso, sulla cui istanza contro il diniego (da parte della Figc) per l’ammissione in serie D in sovrannumero si pronuncerà domani, mercoledì 7 settembre, il Tar del Lazio, porta in dote una possibile cordata di imprenditori.
A capo di questa ci sarebbe l’ex bomber di Foggia e Lazio e vice campione del mondo ad Usa ’94 con la Nazionale, Beppe Signori, che sarebbe disposta ad acquistare il Campobasso se il Tar dovesse rigettare l’istanza e, quindi, ripartire dal campionato di Eccellenza. In panchina siederebbe Pino Di Meo, e dietro la scrivania ci sarebbe il d.s. De Filippis. Nelle ultime ore, però, secondo quanto raccolto da un’emittente locale, tutte persone citate avrebbero smentito qualsiasi tipo di contatto con la società rossoblù.
Ora non resta che attendere il pronunciamento dei giudici amministrativi considerando che La Figc ha già detto no, specificando con una lettera al sindaco di Campobasso che non c’è più tempo, colpa anche dei troppi ricorsi. Al fianco della Figc di Gabriele Gravina sono accorse naturalmente la Lnd di Giancarlo Abete e il Coni di Gianni Malagò: il sistema fa blocco, prova a resistere. La società rossoblù ricorre, infatti, contro la Federcalcio (difesa dall’avvocato Giancarlo Viglione, il braccio destro di Gravina), il Coni (difeso dall’avvocato Alberto Angeletti), la Lega Pro e la Lnd difesa dagli avvocati Luigi Medugno, Giancarlo Gentile e Letizia Mazzarelli.
Un ruolo importante – da vedere fino a che punto – lo giocheranno anche elementi di diritto privato e passaggi costituzionali, come il concetto di sport come “valore sociale” e paletti pesanti come ad esempio la “salvaguardia del valore imprenditoriale delle aziende calcistiche”. Concetti già richiamati nell’ordinanza di Barra Caracciolo che a inizio agosto aveva scoperchiato il vaso di Pandora e messo sulla graticola la Figc e l’intero sistema delle licenze nazionali.
Infine, un cenno sul collegio giudicante che comprende Scarpato, il quale era presente tra coloro che decisero per l’accoglimento dell’istanza della Sambenedettese (e Casertana) e viene, legittimamente, da chiedersi se avrà il coraggio di sconfessare quanto sancito l’estate scorsa. La data è la stessa (7 settembre), la serie D, quest’anno come lo scorso anno, è già partita con, peraltro, un girone ancora congelato. E dopo il Tar ci sarebbe ancora un passaggio al Consiglio di Stato, ma questa è (potrebbe essere) un’altra storia.