Sì all’eliminazione del voto disgiunto, ma no all’approvazione della nuova legge a pochi mesi dalle prossime elezioni: per Filomena Calenda, consigliera comunale isernina di Forza Italia, la riforma del sistema elettorale presenta luci ed ombre. Con gli aspetti negativi che si sarebbero potuti mitigare se il testo del nuovo dispositivo fosse stato approvato con largo anticipo rispetto alla chiamata alle urne. “Probabilmente – commenta l’esponente di Palazzo San Francesco – questo Consiglio regionale sarà ricordato per aver approvato una legge a tre mesi dalle prossime elezioni, che oramai saranno sicuramente in primavera. Per le modalità con cui è stata varata, questa legge dà l’impressione che si tratti di una legge ‘ad personam’ per tutti, o quasi, i consiglieri uscenti”. E spiega perché ne è convinta, con un passaggio anche sul collegio unico, che non boccia a priori. “Sarebbe giustissimo – afferma Calenda – riconoscere che un consigliere regionale debba essere espressione di tutta la regione, e quindi passi il dire basta alla presenza di più collegi. Però tutto ciò doveva essere fatto in tempi più favorevoli al cittadino e a colui che si candida per portare il proprio progetto in Regione. Perché così un consigliere o un assessore è comunque avvantaggiato dal ruolo che ha ricoperto per cinque anni. Quindi ravviso una sorta di antidemocraticità in questo”. Discorso diverso, invece, circa il voto disgiunto: “Nonostante qualcuno non lo reputi democratico – sottolinea Calenda – io sono d’accordo, perché ritengo che un cittadino che si candida a consigliere regionale porti un programma che deve essere condiviso col presidente da lui scelto. In questi anni abbiamo visto tante situazioni strane, e ora dobbiamo capire che il Consiglio regionale deve essere davvero il luogo deputato a legiferare per i cittadini e per la gente, e non per restare incollati alla poltrona”. Quanto all’aspetto della rappresentanza territoriale, la consigliera di Fi aggiunge: “Credo che Isernia potrà esprimere dei consiglieri regionali, anche se ci sarà qualche difficoltà in più perché la riforma andava fatta quantomeno qualche mese fa, per i motivi che ho esposto precedentemente”.