Pericoloso e senza scrupoli, uno pronto a tutto, considerati i suoi tempestosi trascorsi. Olsi Shaqlli è il detenuto 45enne di nazionalità albanese che da tre giorni ha fatto perdere le tracce non avendo fatto rientro nel penitenziario di via Cavour a Campobasso al termine del turno di lavoro che svolgeva presso un istituto scolastico del capoluogo. Godeva di questo beneficio probabilmente per la buona condotta tenuta e nell’ambito delle politiche di riabilitazione e reinserimento sociale in attesa di scontare la sua condanna per omicidio. Fu arrestato nel 2012 in Albania dall’Interpol dopo oltre quattro anni di latitanza perché ritenuto uno dei presunti responsabili dell’omicidio dell’imprenditore agricolo Giuseppe Intelletto, di 40 anni, assassinato durante un tentativo di rapina compiuto in un locale privato di Gioia del Colle il 6 gennaio 2008 mentre l’uomo giocava a carte con alcuni amici. Shaqlli – ricorda Il Corriere del Mezzogiorno in uno dei suoi articoli dell’epoca – era stato identificato poche settimane dopo il delitto e convocato dai carabinieri della compagnia di Gioia del Colle perché pare avesse lasciato tracce del suo dna su un bicchiere in cui aveva bevuto dell’acqua in caserma. Quelle tracce di saliva erano poi state confrontate con il dna presente su una maglia sporca di sangue . Tracce ematiche in parte dell’imputato e in parte della vittima. Da quel momento, per paura di essere arrestato, fuggì in Albania. La sua evasione, secondo fonti investigative, non sarebbe il frutto di un gesto estemporaneo, ma sarebbe stata studiata nei minimi particolari e con ogni probabilità portata a termine grazie all’aiuto di un complice.