di Luigi Castellitto
Inaspettatamente esiste una relazione tra la tendenza a compiere atti di bullismo e il rischio di soffrire di problematiche di salute mentale. Lo afferma un nuovo studio apparso sulle pagine del Journal of Adolescent Health, secondo cui il bullismo aumenta il rischio di sviluppare problemi di interiorizzazione, e sono questi che a loro volta aumentano le probabilità di soffrire di disagi psicologici.
È stato sempre ben documentato un solo verso, cioè l’essere vittime di bullismo con l’associazione a effetti sgradevoli immediati e duraturi, ma nessuno studio si è mai soffermato sull’ipotesi che la relazione possa essere bidirezionale.
Per fare luce sulla questione, gli studiosi hanno analizzato i dati di migliaia di ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni, ed esaminando la relazione tra bullismo e problemi di interiorizzazione si è scoperto che i giovani bulli avevano, in effetti, maggiori probabilità di sviluppare disagi mentali rispetto a chi ha riferito di non perpetrare gesti di bullismo.
Quindi, normale che erano gli adolescenti con problemi di interiorizzazione da moderati a elevati ad avere maggior propensione a opprimere gli altri.
In conclusione, alla luce di quanto emerso, è chiaro che nella prevenzione dei comportamenti di bullismo bisognerebbe tenere in considerazione pure gli eventuali problemi di salute mentale che potrebbero interessare non solo le vittime, quindi, ma anche i persecutori.