Don Luigi Astarita indagato per aver attestato la celebrazione in chiesa ma il rito religioso si era svolto in un albergo
Prete collaboratore di Bregantini indagato per aver attestato la celebrazione in chiesa di un matrimonio che, in realtà, si era tenuto all’interno di una struttura alberghiera. A denunciare don Luigi Astarita, attualmente collaboratore del vescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini, è stato l’ufficiale di Stato civile del Comune di Vasto, che aveva ricevuto dal sacerdote, originario di Cava de’ Tirreni, la copia dell’atto di matrimonio concordatario, tra un medico ed una sociologa, per la trascrizione nei registri dell’Ente. Eseguito quanto di sua competenza, l’ufficiale di Stato civile, nell’estate del 2017, si premurò di inviare l’eseguita trascrizione al parroco della chiesa di San Francesco d’Assisi, a Vasto, dove risultava celebrato il matrimonio officiato da don Astarita. Ma il responsabile di quest’ultima parrocchia, padre Luigi Stivaletta, ricevuta l’assicurata di trascrizione, si presentò presso l’ufficio di Stato civile a Vasto e dichiarò per iscritto che nella sua chiesa non era mai stato celebrato quel matrimonio. Quindi, al Comune di Vasto, venne convocato il sacerdote celebrante, don Luigi Astarita, il quale ammise verbalmente che il matrimonio in questione non si era svolto nella chiesa di San Francesco d’Assisi, come da lui indicato nell’atto di matrimonio, ma in una struttura alberghiera. L’ufficio di Stato civile, avendo ormai già trascritto il matrimonio, trasmise l’intera documentazione al Tribunale ordinario di Vasto per eventuali provvedimenti, allegando anche la richiesta del sacerdote celebrante di annullamento dell’avvenuta trascrizione. Quindi, nelle scorse settimane, al prete salernitano Luigi Astarita è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte del pubblico ministero, Michele Pecoraro, presso la Procura della Repubblica al Tribunale di Vasto, che ha ritenuto di non dover formulare richiesta di archiviazione del matrimonio canonico, che comunque ha validità per la chiesa, essendo stato regolarizzato secondo le norme proprio del diritto della Chiesa. A difendere don Luigi Astarita è l’avvocato salernitano Pasquale Naddeo, che nella memoria difensiva ha specificato che si tratta di ministro conosciuto per la sua totale dedizione al prossimo ed estrema disponibilità verso i suoi parrocchiani, che si rivolgono a lui per le più disparate esigenze, sicuri di trovare accoglienza.