Box di plexiglass sulle spiagge di Termoli, «Facciamo chiarezza»

REDAZIONE TERMOLI

“Facciamo chiarezza”. Edenia Rosati, titolare insieme alla sorella del lido Bahia Azzurra a Rio Vivo, esprime il suo pensiero in merito alla futura stagione balneare che si spera in qualche modo possa partire a Termoli. In particolar modo l’attenzione è rivolta tutta verso l’ipotesi di riempire le spiagge italiane con box di plexiglass grandi 4,5 metri. L’idea di una azienda modenese ha mandato in tilt non solo i balneatori ma anche gli stessi bagnanti sollevando un gran numero di polemiche. 

“È da un paio di giorni -commenta Edenia Rosati- che i clienti preoccupati mi contattano inviandomi questa foto (o simili) e chiedendomi se la nostra estate sarà davvero da passare in gabbia.
Facciamo insieme qualche considerazione:

Al momento non ci sono disposizioni ufficiali del Governo per le misure di prevenzione da adottare negli stabilimenti balneari. Le foto che incautamente sono state condivise sui social fanno parte del progetto di un’azienda modenese (che produce chissà cosa) che per ovvi motivi non ha assolutamente idea di cosa voglia dire allestire strutture in spiaggia. Vediamo perché.

Il box in plexiglass è a mio avviso una soluzione inadeguata per diversi motivi. 

Il primo è la sicurezza delle strutture. Per quanto il telaio possa essere resistente, non abbiamo la garanzia che resisterà a forti venti o ad urti accidentali (per dire, se inciampo sull’asciugamano e cado sul pannello, mi regge o rischio di crollare sul vicino di ombrellone che si spalma la crema?). Senza contare che le disposizioni doganali vietano l’innalzamento di strutture alte più di 1,50m (se non dopo previa richiesta di autorizzazione e approvazione della dogana stessa) per questioni di sicurezza dei confini nazionali. 

Il secondo motivo è (scusate se mi permetto di dirlo) economico. Recintare anche solo un centinaio di ombrelloni richiede una spesa spropositata che non tutti i balneatori possono permettersi. Non parliamo di DPI o saponi igienizzanti fuori dai bagni, non parliamo di un pannello di plexiglass davanti alla cassa del supermercato, parliamo di svariati metri quadri di pannelli che oltretutto potrei utilizzare per la sola stagione 2020 (e l’anno prossimo? Li vendo agli zoo?) e richiedono una manutenzione ordinaria non da poco. E qui arriviamo al terzo motivo.

La praticità. Non è una soluzione pratica per il cliente, che magari già fornito di mascherina e in astinenza d’aria si trova rinchiuso in una gabbia di plexiglass che non fornisce neanche ombra, anzi, forse accentua ancora di più la sensazione di caldo (e ricordo che nelle ultime estati abbiamo raggiunto temperature da deserto del Sahara). 
Non è una soluzione pratica neanche per noi balneatori, perché tutti quei pannelli andrebbero disinfettati completamente almeno una volta al giorno. Se è un tentativo di aumentare il tasso di occupazione, cascano malissimo. Piuttosto chiudo alle 16 e passo il resto della giornata a igienizzare i comodi box.

Quali possono essere dunque le soluzioni? 

IL distanziamento. Lo so che vi piace ascoltare i discorsi dei vicini di ombrellone o quella importantissima telefonata di lavoro che non poteva proprio aspettare, ma quest’anno dovremo rinunciare ai pettegolezzi. Ombrelloni distanti almeno 3 metri (ma noi alla Bahia questo lo facevamo già) e numero limitato di accessi in spiaggia. Dimentichiamoci le spiagge sovraffollate, per il momento. I bagni di folla li conserviamo per l’anno prossimo.

mascherine e amuchine. Dovremo continuare a proteggerci con i DPI e a fare uso industriale di disinfettanti e gel per le mani. Noi come balneatori ci impegneremo al massimo per tenere pulite le nostre strutture, ma spetta anche a voi rispettare le regole per la tutela della salute di tutti. E poi ammettetelo, non vedete l’ora di comprare la mascherina intonata al bikini. 

il buonsenso. Evitiamo (almeno per quest’anno) di “rubare” il lettino del vicino di ombrellone e rimetterlo a posto quando passo a sistemare la spiaggia (sì, io vi vedo, io vedo tutto); evitiamo di scendere in 10 e pretendere di metterci tutti sotto lo stesso ombrellone; evitiamo di lasciare in giro per la spiaggia mascherine guanti e bottiglie di Napisan (come avete sempre fatto con piatti bicchieri bottiglie ecc ecc); evitiamo insomma tutti quei comportamenti che oltre ad essere incivili possono minare la salute altrui. 

Detto questo, si accettano suggerimenti. Ma vi prego, vi scongiuro, smettiamola di credere ai box in plexiglass”.