VENAFRO – Botti di Capodanno, violente ?sparatorie? nei centri maggiori della provincia. Particolarmente critica la situazione a Venafro, dove ? caduto inascoltato l?appello delle ?Mamme?. Le due citt? immerse in una coltre di gas velenosi destinata a causare danni gravissimi all?ambiente ed alla salute pubblica. Incomprensibile il silenzio degli amministratori comunali che non hanno adottato nessun provvedimento preventivo. Il buon senso e le particolari condizioni meteorologiche (assenza di vento dopo una fase di lunga siccit?) avrebbero consigliato di astenersi dal ?fare fuoco?, ma nelle due maggiori citt? della provincia anche stavolta ha prevalso la dabbenaggine. Particolarmente critica la situazione determinatasi a Venafro, dove in una sola notte sono stati immessi in atmosfera enormi quantitativi di gas nocivi e di micidiali ?polveri sottili? (Pm10), causando un danno incalcolabile all?ambiente ed alla salute pubblica, ben superiore a quello cagionato dall?inquinamento determinato dal traffico o dagli opifici industriali della zona. In poche ore sulla citt? si ? formata una coltre di smog satura di sostanze velenose ed altamente inquinanti, tra le quali: arsenico, antracene, tetracloruri, alluminio, clorati vari, cloruro mercuroso, nitrati, ossalati, perossidi, solfati e solfuri, acido gallico, acido picnico, solfati di rame, carbone amorfo, clorato di barite e piombo. Nei prossimi giorni, con l?arrivo delle preannunciate piogge, le sostanze tossiche si depositeranno sulle colture (compresi i secolari olivi del Campaglione) e penetreranno nel terreno, compromettendo ulteriormente la vivibilit? della Piana di Venafro, che gi? ?vanta? il triste primato di area pi? inquinata del Molise. A nulla ? servito l?accorato appello delle Mamme per la Salute e per l?Ambiente. I venafrani hanno preferito fare ?orecchie da mercante?. Ancora una volta l?impegno dei pochi cittadini animati da senso civico e buon senso ? stato vanificato dalla sciaguratezza della massa. Il tutto nell?incomprensibile silenzio degli amministratori locali, che avrebbero avuto il dovere di prevenire (per quanto possibile) questo vero e proprio attentato all?ambiente ed alla salute pubblica.