Boccia: «L’intesa Stato-Regioni assicurerà i Livelli Essenziali delle Prestazioni»

Il ministro agli Affari Regionali al convegno dell’Unimol: «La scommessa sarà passare dalla spesa storica alle risorse di cui c’è realmente bisogno per avere ovunque gli stessi servizi»

ANTONIO DI MONACO

CAMPOBASSO. La giornata campale del ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia – il voto di fiducia nelle prossime ore al Senato sulla legge di Bilancio e poi il vertice di maggioranza con il testo dell’autonomia regionale, frutto dell’accordo con i governatori, sul tavolo – si è iniziata questa mattina, lunedì 16 dicembre, a Campobasso incontrando il presidente, Donato Toma, nella sede della Giunta in via Genova, proprio per dare forza a quest’ultimo punto. Qui, infatti, è il M5S a rallentare così come era avvenuto ai tempi del governo con la Lega e il ministro ha subito tagliato corto: «Se si vive in un conflitto permanente, e quando si arriva ai conti c’è sempre un semaforo rosso, penso sia inevitabile per il Pd chiamare il game over». Dal conflitto politico al conflitto istituzionale il passo è breve per il rappresentante del governo: «Almeno 10 leggi regionali vengono impugnate ogni mese davanti alla Corte Costituzionale. Una condizione patologica impossibile», ha ribadito con il governatore Toma al suo fianco «con il quale, per la verità, ci vediamo spesso per il suo ruolo all’interno della Conferenza Stato-Regioni», che «ci ha fatto maturare la necessità di arrivare all’approvazione di un Ddl ad hoc di conciliazione tra lo Stato e le Regioni per puntare all’obiettivo di ridurre del 50% i conflitti davanti alla Corte Costituzionale. Di questo ne beneficerebbero i cittadini, le imprese e chiunque voglia investire sul territorio e al Molise chiedo, sulla scorta della sentenza favorevole della Consulta sulla Sanità, di rafforzare la fase preventiva in Consiglio regionale perché alla Consulta si va per cose nobili».

Una programmazione che non può prescindere dalla conformazione del territorio che per il Molise è per circa il 90% nient’affatto pianeggiante «capovolgendo – ha sottolineato il ministro Boccia – il meccanismo della spesa storica con i Lep (Livelli Essenziali di Prestazione, ndr) proprio su Sanità, Regionalismo differenziato e Infrastrutture. In una parola: perequazione come previsto dal nuovo articolo 119 della Costituzione e, per quanto mi riguarda, non farò mai riforme a colpi di maggioranza, ma con le Regioni unite e con gli interessi generali condivisi: chi ha firmato l’intesa deve uniformarsi alla legge-quadro dopo il disegno di legge collegato alla manovra varato a settembre scorso». In soldoni – è proprio il caso di scrivere – «risorse ai Comuni e competenze agli Enti locali con la perequazione che veda come priorità le aree interne e di montagna ed è questa la grande scommessa – ha annunciato Boccia – dei Lep su trasporto pubblico locale, infrastrutture, quota parte organizzativa per l’istruzione (stralciata quindi la riforma della Scuola, ndr) e Livelli Essenziali di Assistenza nella sanità, nella quale bisogna dare priorità al rafforzamento delle eccellenze pubbliche per contrastare la mobilità passiva per le regioni, fondandoli sul principio di sussidiarietà. Tocca quindi allo Stato colmare il gap con le risorse pubbliche che vadano a coprire questi deficit. Ora l’ultima parola spetterà alla maggioranza di governo dalla quale mi aspetto che agisca con senso di responsabilità». Il ministro Boccia spera nel semaforo verde dall’imminente vertice di maggioranza per far prendere il largo al testo sull’autonomia regionale. Con un giallo – guarda caso lo stesso colore politico degli alleati di governo del M5S – si rischierebbe una frenata brusca che sarebbe davvero devastante.

Nel pomeriggio, intanto, il ministro – accolto dal Magnifico Rettore, Luca Brunese – ha preso parte all’incontro su Autonomia e Solidarietà Nazionale, organizzato dall’Unimol nell’aula Magna in via De Sanctis in cui ha ribadito i concetti più significativi contenuti nel testo dell’autonomia regionale. Un provvedimento che non può prescindere dal ruolo, fondamentale dei Comuni. «Nel dare il benvenuto al ministro Boccia nella nostra città – ha detto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – ringrazio l’Università degli Studi del Molise per aver ideato questo momento di confronto aperto e partecipato su un tema come quello dell’autonomia e della solidarietà nazionale, una solidarietà dalla quale è necessario partire per progettare linee d’azione che siano in grado di ridare opportunità di sviluppo a tutti i diversi territori locali presenti nella nostra penisola. Ad Arezzo in occasione dell’assemblea nazionale dell’Anci alla quale ha partecipato anche il ministro Boccia – ha ricordato Gravina – lo stesso Ministro ha delineato gli scenari d’intervento del Governo da costruire insieme alle amministrazione locali sull’autonomia differenziata e un’altra rappresentante del governo, il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, sempre in un incontro con Anci questa volta a Palazzo Chigi ha avuto modo di far sapere a noi sindaci come nel 2020 saranno stanziati 100 milioni in più per i Comuni che recupereranno così una quota dei 564 milioni tagliati nel 2014. La norma verrà inserita in manovra durante l’iter parlamentare. Su questo – ha concluso il primo cittadino – verrà aperto un tavolo tecnico, con l’impegno da parte del governo a far recuperare, gradualmente, tutte le risorse tagliate fino al raggiungimento dei 564 milioni».