Venafro, asilo degli orrori: 13 genitori si costituiscono parte civile contro il ministro
Intanto il gup di Isernia ha rinviato l’udienza preliminare
Rinviata a nuova data l’udienza preliminare davanti al Gup di Isernia per la vicenda dei maltrattamenti ai bambini dell’asilo Camelot di Venafro. Un caso finito in cronaca nazionale a gennaio di quest’anno, quando dopo un blitz della Mobile di Isernia, le due insegnanti della scuola materna furono denunciate e sospese dal servizio.
Le maestre, dopo segnalazioni dei genitori di comportamenti anomali dei bambini tra le mura di casa, installarono delle telecamere nascoste nelle aule dell’asilo. Riprese che inchiodarono le due insegnanti alle loro responsabilità.
Da lì nacque il procedimento giudiziario, con la richiesta di rinvio a processo per maltrattamenti e abusi. Oggi pomeriggio la prima udienza Gup, rinviata per indisponibilità di una delle due indagate. Ma in aula è arrivata la prima sorpresa: ben tredici genitori, assistiti dall’avvocato Messere, si sono costituiti come parte civile, chiamando a rispondere dei presunti danni subiti dai bambini non solo le due maestre, ma anche il ministro della Pubblica Istruzione, come responsabile finale della catena di comando amministrativa che ha permesso alle due insegnante di fare quello che hanno fatto. Chiaramente sempre se, alla fine del procedimento, si arrivasse alla condanna.
