«Concordate con “Oh bella ciao” cantata in chiesa da parroco e gruppo di fedeli in altra zona d’Italia?». E’ stato il quesito posto con whatsapp ad oltre una decina di sacerdoti della nostra regione per capire cosa se ne pensa da parte degli “addetti ai lavori” delle nostre parti, ossia da parte di uomini di chiesa del Molise.
Ebbene a fronte di diversi messaggi fatti girare tra preti e frati molisani, si è ricevuta una sola risposta (!) oltretutto interlocutoria, ossia “ ringrazio per aver pensato a me per una questione così importante -ha scritto il sacerdote, di cui si rispetta l’anonimato- ma preferisco che si pronunci chi è di dovere in merito (Il Vescovo?, ndc), perché sia che si è favorevoli e sia che si è contrari, alla fine si sbaglia sempre …”. Risposta bypassata quindi, senza prendere una posizione precisa e chiara. Diversamente da altro sacerdote, l’unico a parlare sul tema specifico al di fuori del whatsapp trasmesso ad altri, che senza mezzi termini alla domanda circa l’opportunità di cantare e far cantare “Oh bella ciao …” in un luogo di culto, ha replicato secco e convinto, “assolutamente no !”.
E’ quanto esclamato dall’uomo di chiesa dell’isernino interpellato, “perché la situazione è già tanto delicata e non è il caso di aggiungere altri problemi …!”. La Chiesa del Molise quindi, o meglio parte degli uomini che la rappresentano, preferisce glissare, non pronunciarsi e non prendere posizione su una questione tanto delicata come il particolarissimo coro voluto nel corso di una celebrazione religiosa in chiesa in altra regione d’Italia, episodio che ha fatto tanto discutere e confrontarsi gli italiani di diversa estrazione, mentalità, ideologia e posizione sociale. Peccato il silenzio delle nostre parti ! Sarebbe stato interessante conoscere e far sapere anche il pensiero dei sacerdoti che esercitano in Molise ma, a parte quell’unico “No !” deciso e motivato di un solo uomo di chiesa della nostra regione, tutti gli altri hanno preferito il silenzio … o una risposta decisamente interlocutoria. Forse, ci permettiamo riflettere, nella nostra Chiesa Cattolica moderna del terzo millennio ci vorrebbe maggiore chiarezza, migliore franchezza e senz’altro più coraggio delle proprie azioni, senza tema di “bolle” superiori, per sperare di tornare a riempire le chiese soprattutto con le nuove generazioni, purtroppo sempre più lontane ed assenti.
Tonino Atella