Bando periferie, Decaro: al via i ricorsi. «Soldi ai cittadini»

Il Governo ancora non provvede al decreto promesso. Federico spiega

REDAZIONE

CAMPOBASSO

Bando Periferie, «al via i ricorsi al Tar e alla Corte costituzionale attraverso le Regioni». L’annuncio è arrivato dal presidente Anci, Antonio Decaro, durante il convegno “L’Economia d’Italia. Ripartire dalle imprese”, organizzato dal Corriere della Sera nel Politecnico di Bari.

Un miliardo e 600mila euro sono stati “tolti” ai Comuni per sbloccare gli avanzi di amministrazione. Campobasso ha visto svanire in un sol colpo la certezza di 18 milioni di euro per la riqualificazione delle aree periferiche del capoluogo di regione. Ad oggi, la situazione a livello nazionale non è cambiata. «Quei soldi vanno restituiti – tuona il presidente Decaro. – Abbiamo avuto fin troppa pazienza. Ora iniziamo con i ricorsi al Tar e alla Corte Costituzionale attraverso le Regioni. È chiaro che se anziché restituirceli il Governo, quei soldi saranno restituiti dal Tar, continueremo ad non avere una interlocuzione». Dallo strappo istituzionale di metà settembre tra Anci e Governo, infatti, i Comuni non partecipano alla Conferenza Unificata. «A chi dice che i soldi del Bando Periferie – continua il presidente nazionale Anci – servono per sbloccare gli avanzi di amministrazione, rispondiamo che gli avanzi di amministrazione sono già stati sbloccati dal precedente governo, con 700 milioni, poi 900 e altri 900 per i prossimi tre anni. I soldi che aggiungerebbero sono pochi rispetto a quelli già stanziati. Quindi non capiamo a cosa servono quei soldi al Governo».

L’impegno del Premier Conte in merito al Bando Periferie era quello di inserire una norma nel primo provvedimento utile per salvaguardare quantomeno i fondi relativi ai progetti già esecutivi. L’onorevole Antonio Federico lo ha ribadito in più occasioni. Il Governo, però, ancora non provvede a farlo. Ma l’esponente molisano del Movimento 5 Stelle in Parlamento continua a rassicurare. «Nel Decreto Emergenze – commenta – il provvedimento non poteva essere inserito per motivi di natura tecnica, in quanto non omogeneo alla materia. Ma al prossimo decreto utile, sarà preso in considerazione».