Non è un periodo felice per l’economia italiana, con una crisi imposta dalle misure restrittive adottate per combattere la pandemia che ha colpito ormai praticamente tutti i settori del tessuto imprenditoriale nostrano. Ecco perché un’idea vincente per cercare di risollevarsi e ampliare il proprio giro d’affari spesso è cominciare ad esportare all’estero i propri prodotti e servizi, in modo da rivolgersi a mercati diversi in cui la situazione sia magari più favorevole. In questo senso un’ottima opportunità la costituiscono i paesi del Nord Europa, che presentano prospettive di mercato molto interessanti.
Danimarca, una nuova via di sviluppo
Una delle nazioni della parte alta del Vecchio Continente che potrebbero essere davvero terreno fertile per le imprese italiane è la Danimarca. Questo paese presenta diversi vantaggi, da un’economia molto forte e in costante crescita a un debito pubblico d’altra parte piuttosto basso, nonostante le inevitabili pressioni fatte dalla pandemia. La Danimarca è inoltre un punto d’accesso strategico sia ai mercati dei paesi scandinavi che a quelli dei paesi baltici, grazie semplicemente alla sua posizione geografica e ai collegamenti che ha con questi altri territori.
Chi esporta dall’Italia alla Danimarca tratta principalmente bevande, macchinari, autoveicoli e abbigliamento, senza dimenticare però tutti i prodotti agroalimentari nostrani che all’estero sono sempre facilmente spendibili. In ogni caso, i mercati più interessanti di questo paese perché in crescita in questo periodo sono quello dell’edilizia, quello delle infrastrutture, quello dei trasporti e quello dell’arredamento.
Come fare business nei paesi scandinavi?
Paese che vai usanza che trovi, un detto semplice ma che si applica molto bene al discorso dell’internazionalizzazione e dell’ampliamento del proprio business oltre i confini nazionali di appartenenza. Esportare verso la Danimarca o verso gli altri paesi scandinavi non è di certo come farlo verso la Cina, il Giappone o gli Stati Uniti: ci sono delle regole base che è bene tenere a mente perché la propria operazione di export abbia successo. Prima di tutto, ovviamente, bisogna adeguarsi alla lingua: è di assoluta importanza stabilire un ponte linguistico con i possibili partner, usufruendo di servizi professionali e adatti al mondo del business. In questo modo l’ostacolo linguistico potrà essere superato. Bisogna poi essere in grado di mettersi il più possibile nei panni dei consumatori del luogo, il vero obiettivo di chi voglia esportare in un nuovo mercato. In questo senso è bene sapere che fa parte addirittura del patrimonio genetico di questi popoli l’essere un po’ rigidi e scettici, motivo per cui bisognerebbe adeguare a questa natura la propria comunicazione di marketing. Allo stesso tempo, gli scandinavi sono molto aperti alle altre culture e amano costruire con i propri partner in affari rapporti basati sulla fiducia reciproca: non promettere più di quanto non si possa mantenere e non si avranno mai problemi con fornitori e altri soggetti simili.