Assente in Molise e in Parlamento, Di Marzio non vota nemmeno per il Capo dello Stato

Il senatore molisano, ora in forza al gruppo Misto, non si presenta alla votazione per la più alta carica dello Stato

di Antonio Di Monaco

La sua fama di “onniassente” – così definito dell’ex collega di partito e di Aula, il senatore Fabrizio Ortis – ha raggiunto il picco più alto con la mancata risposta alla prima e alla seconda “chiama” nella seconda giornata di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica che si tiene alla Camera dei Deputati con il Parlamento riunito in seduta comune. Luigi Di Marzio, prima eletto pentestellato nel marzo 2018, poi passato al gruppo Misto (che, contrariamente al M5S, non prevede la restituzione di una parte degli emolumenti da parlamentare) dal gennaio 2020 e poi “Responsabile” tentando di difendere fino all’ultimo il governo Conte II, si può definire semplicemente “non pervenuto” in nessuna materia come le temperature di alcune città nella lista fornita dalle previsioni meteo.

Imbarazzanti i suoi silenzi durante il picco della pandemia che ha messo a dura prova anche gli ospedali molisani, in primis il Cardarelli di Campobasso, in cui è stato direttore sanitario e che, per questo, conosce (o così dovrebbe essere) a menadito. Ma c’è di più. Il silenzio si fa ancor più assordante sapendo che il senatore Di Marzio fa parte della commissione Igiene e Sanità al punto che – per usare sempre le parole dell’ex collega del Movimento, Ortis – “coloro i quali, per qualche motivo, si sentissero frustrati, usavano dire: ‘Allora faccio come Di Marzio, che arriva mercoledì e se ne va giovedì mattina’”.

La sua imperturbabilità ha avuto anche la ribalta televisiva nazionale nel febbraio 2020 con Diego Bianchi, conduttore di “#Propaganda virus” (che precede “Propaganda live”) in onda ogni venerdì in prima serata su La7, che ha commentato, con una spessa vena di ilarità e sarcarsmo, le immagini del senatore molisano che assisteva con elegante distacco ad un’intervista in strada a Roma: «Attenzione adesso… Ecco qua, che eleganza, ha una postura… Intorno a lui, il mondo asiatico si muove e lui sta sempre lì. A sentire de’ quarto (in obliquo, in dialetto romanesco), finché poi… Il periocolo all’improvviso!» con due persone con la mascherina al viso che riportavano la mente alla città cinese di Wuhan da dove è partita l’epidemia di Covid. Questa, dunque, la sintesi “leggera” e perfetta della legislatura del senatore Di Marzio che, di certo, non sarà ricordata negli annali di Palazzo Madama e, meno che mai, dal Molise.