Ascensore fuori uso in palazzina di via Montegrappa, lo Iacp: «La ditta è in attesa dei pezzi di ricambio»

Il commissario Travaglini: «L’Istituto è “socio” di minoranza, su 19 inquilini solo 8 sono rimasti di nostra competenza»

In seguito alla nostra denuncia relativa ad un ascensore fuori uso da oltre sei mesi in una palazzina di via Montegrappa, sono giunte le precisazioni del commissario dello Iacp Nicola Travaglini che è intervenuto anche in merito alla situazione di un alloggio di via Quircio. 

«Il commissario Iacp Campobasso, avv. Nicola Travaglini, – si legge in una nota – in ordine a due circostanze relative ad un alloggio popolare sito in via Quircio, e ad un ascensore facente capo ad una palazzina di Montegrappa, entrambe in Campobasso, chiarisce quanto segue. Premettendo che il controllo sulla fondatezza di una notizia resta la prima regola che si dovrebbe osservare, onde evitare la diffusione di notizie false, tendenziose nonché lesive dell’altrui reputazione, lo Iacp invita gli organi di informazione sia alla verifica dell’attendibilità della fonte, che alla ricerca di elementi a supporto tangibile della notizia stessa. Pratica sinora disattesa in queste due circostanze dove non si è cercato il contraddittorio. Ad ogni buon conto, l’amministrazione intende comunque far luce sugli episodi. Ma andiamo per ordine. 

Sulla questione dell’alloggio popolare di via Quircio, abitazione interessata da muffa, lo Iacp ha finanche offerto un altro appartamento in sostituzione, purtroppo rifiutato dai residenti. In subordine l’Istituto ha rimarcato l’esigenza di addivenire ad alcune regole di “ordinaria manutenzione”, comunque rientranti nel dovere gestionale dell’immobile da parte dei condomini. Si badi ad esempio alle parti comuni, trasformate in ricettacoli di immondizia e accumulo di materiale nocivo, non certamente per responsabilità dell’ente, così come previsto dal regolamento. Queste abitudini malsane contribuiscono alla lunga, sicuramente alla proliferazione di insalubrità. Tanto che molte delle situazioni che gli utenti lamentano, infatti, per dovere di verità, sono frutto e conseguenze persino di una lacunosa e ballerina gestione quotidiana del bene loro affidato. Disorienta, pertanto, che tale atteggiamento di scarsa custodia e cura, non vada evidenziato nella interezza dei diretti responsabili. 

Invece, sulla fattispecie dei lavori fermi per l’installazione di un nuovo ascensore nella palazzina di via Montegrappa, che di fatto sono da ostacolo e barriera per i diversamente abili, si fa presente che l’Istituto Autonomo Case Popolari nella circostanza è un “socio” di minoranza. Su 19 inquilini, solo 8 sono rimasti di nostra competenza, dal che si evince che di fatto lo Iacp non ha potestà decisoria vincolante in forma autonoma. Tanto che, in occasione di un’assemblea condominiale tenuta con l’amministratore, si è deciso di procedere ad alcuni lavori manutentivi che riguardano l’ascensore: tale decisione è stata messa opportunamente a verbale. Stando ai fatti, la ditta esecutrice è in attesa dei pezzi di ricambio per poter procedere; va da sè quindi che l’Istituto, oltre a pagare il dovuto previsto per l’espletamento dei lavori, non può fare. Nostro malgrado, l’immagine dell’ente, viene macchiata da e per altrui responsabilità. In virtù di quanto esposto, ritardi ed inadempienze evidenziate non sono pertanto addebitabili all’Istituto che, al contrario, partecipa – per la parte competente – alle spese. Questo era dovuto per ripristinare la verità dei fatti. A tal riguardo ci si augura per il prosieguo, in una collaborazione più fattiva, onde evitare spiacevoli equivoci.»