Arrestato Terror Bomber, «il rapper termolese che odia la polizia»: in garage aveva un arsenale di esplosivi (VIDEO E FOTO)

In azione la Polizia. Indagini avviate dopo il doppio atto intimidatorio nei confronti di un uomo residente a Difesa Grande: si segue la pista degli stupefacenti

In garage un arsenale di esplosivi, potenzialmente molto pericolosi. E poi tante dinamiche ancora da chiarire, con possibili, e importanti, ulteriori sviluppi. Per questo nelle scorse ore è stato arrestato (e confinato in carcere a Lanciano) il rapper termolese 34enne conosciuto come “Terror Bomber”, che come ha sottolineato il dirigente Graziano «ha manifestato nei suoi testi odio verso la polizia». L’operazione, coordinata dalla Procura di Larino è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Termoli in sinergia con quelli della Squadra Mobile di Campobasso. I dettagli sono stati resi noti nella mattinata odierna (mercoledì 16 giugno) in una conferenza stampa alla presenza del Questore Giancarlo Conticchio, del procuratore di Larino, Isabella Ginefra, del dirigente della Mobile, Marco Graziano, della dirigente del Commissariato di Termoli, Maria Concetta Piccitto e della dirigente Maria Pia Sabelli. Oltre all’arresto di  Terror Bomber è scattata anche la denuncia per un 25enne. L’arresto dopo il doppio atto intimidatorio, il 2 e il 4 giugno (prima un incendio in un garage e poi un’esplosione dinanzi al pianerottolo di casa) nei confronti di un noto personaggio del quartiere Difesa Grande. Il filo conduttore di tutta la vicenda è la droga. E in questo senso stanno andando avanti le indagini che non escludono un coinvolgimento della mala pugliese. L’arrestato aveva un vero e proprio arsenale, composto da: 1 manufatto esplosivo artigianale del peso di circa 200 grammi, 41 candelotti di tipo “Thunder” (la cui detenzione è consentita solo a chi è munito di apposita licenza), 13 petardi, il tutto per un peso complessivo di circa 2300 grammi di esplosivo. Sono state, inoltre, rinvenute 2 mazze ferrate, 2 coltelli (rispettivamente di 23 cm e di 20 cm), 1 “Nunchaku” collegato ad una catena di ferro.