Induzione indebita a dare o promettere utilità: è questo il reato che viene contestato a Paola Galeone
Il prefetto di Cosenza, Paola Galeone, è stato arrestato. Induzione indebita a dare o promettere utilità: è questo il reato che viene contestato a Paola Galeone, arrestata e posta ai domiciliari. Al prefetto viene contestato,in particolare l’articolo 319 quater del Codice penale. Lo riferisce una nota stampa della Procura della Repubblica di Cosenza. Il prefetto Galeone si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Taranto. Il 6 settembre 2010 era stata assegnata alla Prefettura di Campobasso con la carica di viceprefetto Vicario fino al 29 dicembre 2013.
Stando a quanto riportato da “La Gazzetta del Sud” l’ipotesi accusatoria a carico del prefetto é di avere intascato da un’imprenditrice, che ha denunciato i fatti alla polizia, una “mazzetta” di 700 euro. Sarebbe stata videoripresa dal personale della Squadra mobile di Cosenza la consegna da parte di un’imprenditrice al prefetto dei 700 euro. La consegna della busta contenente il denaro, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe avvenuta in un bar di Cosenza. Secondo quanto scrive il giornale, il prefetto Galeone avrebbe proposto all’imprenditrice di emettere una fattura fittizia di 1.220 euro allo scopo di intascare la parte di fondo di rappresentanza accordata ai prefetti che era rimasta disponibile alla fine dell’anno. Sempre secondo l’accusa, 700 euro della somma concordata sarebbero andati al prefetto Galeone e 500 all’imprenditrice.