Analisi ottimistica su distribuzione risparmiatori Pt

La Consob ha effettuato una analisi approfondita su Poste Italiane. Al termine delle rilevazioni effettuate sono stati riscontrati conflitti di interesse nella distribuzione dei prodotti, a discapito dei risparmiatori. Tra il 2011 e il 2013, la ricchezza delle famiglie affidata alla Poste è passata da 326 miliardi di euro a 350 miliardi, fra strumenti finanziari e conti correnti. Al raggiungimento di questo risultato hanno contribuito diversi fattori, quali la diffusione degli sportelli postali sul territorio, molto più capillare di qualsiasi istituto bancario, e la percezione di Poste Italiane come un interlocutore sicuro, trasparente e affidabile per quanto riguarda la gestione del denaro. Questa fiducia sembra però essere stata mal riposta. La Consob evidenzia pratiche di vendita di prodotti di risparmio finalizzate al raggiungimento di obiettivi aziendali piuttosto che basate sull’individuazione degli strumenti finanziari più adatti a ogni cliente. Questo enorme conflitto di interessi ha portato a una totale decorrelazione tra la clientela e i prodotti collocati. Consob rivela che il 91% della clientela in possesso della licenza media rientra tra quelli a cui potrebbero essere venduti i prodotti più rischiosi e complessi. Allo stesso modo si riscontra che l’80% dei clienti ultrasettantenni ha un orizzonte di investimento superiore ai 7 anni. Come si può evitare di vedere i propri interessi calpestati? Ecco alcuni semplici punti da tenere a mente: Acquistare solo prodotti che si capiscono. La complessità non è un valore per uno strumento finanziario, si possono raggiungere ottimi risultati con un semplice fondo comune obbligazionario o azionario senza ricorrere a prodotti che incorporano derivati o fondi immobiliari. Chiedersi per quanto tempo si vuole restare investiti e qual è la perdita che si è disposti a sopportare. Al diminuire di una qualsiasi di queste due variabili scegliere uno strumento meno rischioso. Evitare conflitti di interesse. Informarsi e confrontare prodotti diversi.

Giovanni Di Iorio