Dato l’aumento di domande inerenti ai prestiti personali, occorre fare una considerazione importanti sui migliori tassi di interesse. Com’è possibile valutare quelli per cui vale la pena richiedere un finanziamento rispetto a quelli da evitare?
Secondo il parare di Prestitimag.it, con la continua digitalizzazione delle imprese e di conseguenza delle banche, sono state semplificate di molto le pratiche per la richiesta di prestiti personali; per questo si è visto un aumento sempre costante di domande di finanziamenti personali dalle piattaforme online (fino a prima dell’arrivo della pandemia dove si è registrato un calo generale di richieste di credito).
Tassi di interesse sui finanziamenti personali: cosa bisogna sapere
Indipendentemente che si tratti di una richiesta per cessione del quinto o di prestiti senza busta paga, ciò che conta è la valutazione dell’effettiva convenienza. Tra i fattori più influenti vi sono sicuramente i tassi di interesse TAN e TAEG.
Il primo parametro TAN (l’acronimo equivale a Tasso Annuo Nominale), rappresenta il tasso di interesse che viene applicato dalle società finanziarie e dalle banche nel momento in cui il cliente riceve l’importo lordo del prestito personale.
Il TAEG invece, (Tasso Annuo Effettivo Globale) è sicuramente il parametro più importante in quanto viene determinato il costo complessivo per poter ottenere quel finanziamento (verranno considerate tutte le ulteriori spese associate al prestito).
Pertanto, sconsigliamo di affidarsi a quelle società finanziarie o banche, che promettono di erogare prestiti personali con TAN inferiore alla media. Questo perché il parametro più influente e che andrebbe messo in maggior evidenza è il TAEG.
Ogni finanziamento dev’essere corredato di documentazione informativa in totale trasparenza. Questo perché ad esempio, se è pur vero che il TAEG includa tutte le spese necessarie per concludere un prestito, allo stesso tempo sussistono dei rari casi in cui potrebbe presentarsi una differenziazione tra una proposta e un’altra.
Come valutare dei buoni prestiti personali
I tassi di interesse non sono soltanto l’unico parametro da valutare. Esistono altri costi obbligatori di cui tener conto durante un contratto di finanziamento.
Ecco qualche esempio:
- Spese d’istruttoria: si tratta di costi che possono essere fissi o in base ad una percentuale pre-stabilita dalla banca. Essi serviranno per coprire le spese che l’ente di credito affronterà per avviare le pratiche burocratiche.
- Spese d’incasso rata e gestione: a volte possono ammontare a zero, altre ancora potrebbero dipendere dalla tipologia di finanziamento in corso.
- Spese assicurative: nei casi in cui l’ente di credito preveda la sottoscrizione obbligatoria di una polizza (che sia contro infortuni, per la perdita del lavoro o sulla vita), ci sono delle spese inevitabili da dover sostenere.
- Prestito a tasso zero: qui bisogna precisare che nonostante alcuni messaggi pubblicitari possano far credere che la soglia sia completamente zero, in verità alcune spese verrebbero incluse nel TAEG, facendo credere dunque che il tasso TAN ad esempio, non abbia alcuna percentuale.
Restando in tema di “tassi di interesse”, ogni trimestre Banca di Italia pubblica una tabella che include la soglia massima da non poter superare. Se ciò venisse oltrepassata, si tratterebbe di un’azione illegale chiamata “tasso usurario”.
Andrebbero valutati con maggior attenzione i prestiti senza busta paga, in quanto sono quelli maggiormente richiesti. È facile poter finire in alcune truffe soltanto perché si viene illusi di poter accedere al credito pur non possedendo alcuna garanzia.
Di fatto, non esiste nessuna banca o società finanziaria disposte ad erogare del denaro senza poter avere tra le mani alcuna garanzia. Molte di esse richiedono delle prove alternative, tra cui il garante (con fideiussione) o altre garanzie come quelle reali e/o personali.
Nelle condizioni contrattuali bisogna attenzionare altresì, l’eventuale parametro di “tasso di interesse misto”, ossia la possibilità che esso vari da variabile a fisso o viceversa. Ciò cambierà in base agli accordi stipulati antecedentemente.
Chiaramente ogni situazione del futuro debitore è soggettiva. Ogni caso va valutato a sé, in base alle proprie esigenze e a quanto sarebbe disposto a pagare (in termini di interessi), al fine di poter ottenere la somma di denaro desiderata.
Infine dobbiamo premettere che in alcuni contratti il TAEG viene anche identificato con l’acronimo ISC, che sta per indice sintetico di costo. In quest’ultimo non vengono inclusi gli oneri notarili per ipoteca (come ad esempio per il mutuo della casa), oppure per altre spese accessorie.
Secondo dei recenti rapporti sviluppati dall’Associazione Bancaria Italiana, i finanziamenti sia per privati che per imprese, sono in costante aumento. Ciò significa che gli enti di credito staranno sempre più attenti a chi concedere il credito. Si prevede tuttavia, che per i prossimi anni la richiesta tra prestiti personali e finalizza, possa essere in costante aumento.