Ambulatorio specialistico sospeso
Dopo la difesa di Lucio Pastore, nuova iniziativa dell’avvocato Oreste Scurti contro le decisioni dell’Asrem
Un nuovo missile legale si abbatte sulla disastrata sanità regionale e, ancora una volta, a schiacciare il bottone di lancio è l’avvocato Oreste Scurti che, dopo aver fatto bloccare il pensionamento di Lucio Pastore, tornato primario a tempo pieno del Pronto soccorso, ha preso sotto la sua ala protettrice un altro dirigente medico finito nel mirino dei dirigenti dell’Asrem. Un medico che mandava avanti un ambulatorio specialistico del distretto che, misteriosamente, è stato sostanzialmente bloccato dall’oggi al domani.
Per Scurti c’è il pericolo di danno erariale perchè l’Asrem, invece di incassare i ticket, preferirebbe trasferire ai privati il servizio che poi verrebbe poi rimborsato a costi maggiori. Insomma, oltre il danno la beffa per le casse pubbliche. Il combattivo Scurti ha scritto all’Asrem, ma non si fermerà, ha già chiesto un appuntamento a Giustini e Grossi per raccontare tutta la verità che gli ha riferito la sua cliente. Una ”bomba” che rischia di fare parecchi danni se poi le carte andranno pure il Procura.
Siamo venuti in possesso della lettera scritta da Scurti all’Asrem che pubblichiamo con i dovuti omissis:
«La mia Assistita risulta assunta a tempo indeterminato presso la A.S.Re.M. e svolge la professione di Dirigente medico presso il Distretto Socio-Sanitario di Isernia, in qualità di Responsabile/referente delle attività di (omissis); in particolare, la mia assistita ha ricevuto detto incarico in data 27.10.2017 e, l’allora Direttore Sanitario di Distretto, dott.ssa Rosa Iorio, in data 15.11.2017, ebbe a richiedere l’acquisto di una “sonda” ecografica, poi consegnata, al preciso scopo di effettuare le visite ed i necessari esami di distretto. Al fine di permettere l’esatto svolgimento delle necessarie prestazioni sanitarie, la dottoressa si è finanche resa disponibile all’utilizzo di proprie attrezzature personali. Nonostante la comprovata presenza di un efficiente servizio sanitario pubblico, dotato di personale e strumenti che potessero svolgere tutte le predette attività, la Direzione Sanitaria di Isernia, con “riferito” ordine del dirigente (omissis), ha annullato tutte le prestazioni (omissis) già programmate e pubblicate sullo specifico sistema telematico in dotazione della A.S.Re.M. – “suggerendo” espressamente la “deviazione” delle predette attività sanitarie presso strutture private convenzionate. Allo stesso tempo, anche il servizio di prenotazione ed annotazione telematica riguardante le dianzi accennate, importantissime prestazioni sanitarie è stato totalmente soppresso (da dicembre 2018 fino al mese di dicembre 2019).
La mia cliente si interroga sul motivo di dette incomprensibili decisioni, stante l’indubbia possibilità per il Servizio Sanitario Pubblico di garantire le predette prestazioni mediche a costi irrisori, con ricavi enormi per l’Azienda e, soprattutto, a condizioni molto più favorevoli per gli utenti. In ogni caso, l’inspiegabile soppressione di “centinaia” di prenotazioni, irragionevolmente “trasferite” dal Servizio Sanitario Pubblico al privato, comporterà un plausibile, sproporzionato danno erariale per l’Azienda Ospedaliera che, a ragione delle superiori osservazioni, avrebbe potuto essere facilmente evitato. Vi chiedo l’immediato ripristino del servizio e di comunicarmi il numero di tutte le prenotazioni fin qui già effettuate dagli utenti per le prestazioni (omissis) nonché l’eventuale modello di condotta adottato dalla A.S.Re.M. per gestire il “trasferimento” di detti esami presso altre strutture sanitarie private, indicandone, se conosciute, anche le relative denominazioni. In mancanza di immediato riscontro alla presente, la mia Cliente si vedrà costretta a far intervenire l’Autorità Giudiziaria».