Alto Molise, pure le banche scappano

Capracotta, chiude la filiale di Intesa San Paolo: un vero e proprio dramma per operatori e attività economiche

CAPRACOTTA

Tagli, tagli ai servizi pubblici, ma anche a quelli privati a quanto pare. Perché la dura legge dei numeri si abbatte anche e soprattutto sul privato. E così si apprende che a Capracotta, il “tetto” dell’Alto Molise, località turistica di zona, a brevissimo giro sparirà l’unico istituto bancario presente. È ormai ufficiale: il 16 marzo prossimo la filiale di Intesa Sanpaolo cesserà definitivamente le operazioni. E la conferma a quella che da mesi è una indiscrezione, arriva ora da fonti sindacali.

La chiusura pare sia stata dettata dal nuovo piano aziendale di Intesa Sanpaolo. Sotto la scure dei tagli finiranno altre mille e trecento filiali minori disseminate lungo tutto lo Stivale. A farne le spese, come sempre, i residenti nelle zone interne e montane, quelle marginali, dove i servizi sono sempre meno a causa dello spopolamento e viceversa. È il classico cane che si morde la coda e bisognerebbe capire quale è il vero nesso di causalità: è lo spopolamento che provoca inevitabilmente la diminuzione dei servizi sul territorio o piuttosto sono proprio i tagli ai servizi al cittadino che innescano il fenomeno dell’abbandono dei piccoli centri montani? Ma questi interrogativi sono, o meglio dovrebbero essere materia di interesse e di lavoro dei politici a più livelli. Quello che è certo è che Capracotta perde, tra pochi giorni, l’unica banca presente in paese. Un duro colpo anche all’economia del paese, a parte il discorso occupazione e il disagio di chi dovrà ora andare a lavorare altrove. Una cittadina a spiccata vocazione turistica resterà senza un istituto bancario, con i clienti e i turisti che saranno costretti a far riferimento agli istituti dei centri vicini, Agnone ad esempio, o Castel di Sangro. Una brutta pagina di cronaca per Capracotta, ma anche per l’intero comprensorio.