“Alpheus 1”, scarcerati quasi tutti gli arrestati
La decisione del Riesame. Restano dentro solo i due cugini albanesi. Soddisfatto l’avvocato Sciarretta
TERMOLI
Sono state scarcerate quasi tutte le persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Alpheus1”, condotta dai carabinieri del Ros di Campobasso che qualche settimana fa hanno sgominato una presunta cupola albanese dedita, stando alle intercettazioni e ai riscontri dei due anni di indagine, allo spaccio delle sostanze stupefacenti. Stando agli inquirenti sarebbero state decine e decine gli episodi di cessione dello stupefacente che, nell’ordinanza di circa 250 pagine, vengono contestati ai sei arrestati e ai due destinatari delle misure restrittive con divieto di soggiorno in Molise. Dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari, l’avvocato degli arrestati, Pino Sciarretta, ha presentato istanza al Riesame per la scarcerazione dei suoi assistiti o, in subordine, un affievolimento delle misure restrittive. Istanza che è stata accolta dal tribunale che ha rimesso in libertà uno dei principali indiziati della presunta associazione e i due destinatari dei divieti di dimora e ha concesso gli arresti domiciliari alle due donne, compagne dei presunti vertici dell’associazione, i due cugini albanesi che, invece, restano in carcere. Stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti la presunta associazione si sarebbe composta di persone ognuna con un proprio compito specifico. Per gli investigatori e la pubblica accusa si sarebbe trattato, quindi, di un sodalizio ben radicato con all’interno figure strutturate alle quali erano assegnati ruoli ben precisi, dal boss contabile all’addetto alle consegne. Il tribunale per le libertà, invece, ha accolto la richiesta dell’avvocato Sciarretta. «Mi ritengo soddisfatto dell’esito del Riesame – ha affermato l’avvocato Sciarretta – in quanto nonostante non si conoscano ancora le motivazioni che usciranno tra qualche giorno, sicuramente è stato rivisto il costrutto accusatorio rispetto alle misure cautelari. All’esito della discussione dei sette arrestati solo due sono rimasti in carcere mentre gli altri sono stati rimessi in libertà».