Allarme sicurezza alla stazione ferroviaria

A differenza della stazione di Campobasso quella di Isernia non ha un presidio di Polfer, il che significa lasciare sguarnita un’area nel centro cittadino diventata terra di nessuno, soprattutto al calar della sera, quando è meglio restare alla larga per evitare spiacevoli conseguenze.

L’ultimo episodio di cronaca, l’aggressione con ferimento di un migrante nigeriano, è l’ennesima conferma che la situazione è fuori controllo e chi afferma il contrario mente sapendo di mentire. Fra i tanti che albergano presso lo scalo ferroviario e quelli che vagano nell’area del terminal bus, la misura è insostenibile, in quanto mette a rischio l’incolumità dei pendolari e degli stessi operatori delle Ferrovie. Ma chi sono i nuovi disperati?

Sono stranieri, emarginati dalla società, nullafacenti, spacciatori, persone ubriache o malintenzionati; siamo ben oltre il fenomeno dei perdigiorno. Non è un segreto che, al pari di quanto avviene in molte altre città, attorno alla stazione orbiti un arcipelago di esseri umani alla deriva: l’hanno ripetuto a più riprese anche i residenti della zona per chiedere maggiore sorveglianza e più sicurezza. Per ristabilire ordine e sicurezza è necessario l’intervento di RFI, del Comune e della Prefettura, affinché si elimini, almeno in parte, questa situazione incresciosa che impatta negativamente sull’immagine della nostra città. Per questi motivi, una delle soluzioni migliori sarebbe quella di munire la stazione di presidio Polfer, come è stato più volte sollecitato da più parti.