La Coldiretti ha stilato la mappa della sete in città e campagne dal nord al sud dell’Italia. Le Regioni chiederanno al Governo la dichiarazione dello Stato di emergenza per la siccità
In Molise, la siccità ha causato danni alle colture cerealicole sulla fascia costiera Adriatica, in provincia di Campobasso. La perdita è quantificabile dalla Coldiretti fra il 20 e il 30%, mentre in provincia di Isernia le foraggere hanno subito una perdita di oltre il 40%. È il drammatico bilancio stilato dall’associazione degli agricoltori che ha disegnato la prima mappa della sete da nord a sud dell’Italia con il taglio dei raccolti in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di tutto il suo potenziale alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi della guerra in Ucraina.
Uno scenario rovente che peggiora con l’ondata di calore che porta le temperature sui 40 gradi con le falde sempre più basse, mentre orti e giardini restano senz’acqua e con il rischio che in certi comuni venga razionata quella dei rubinetti. Di qui, la possibilità di una dichiarazione di uno stato d’emergenza a causa della siccità sarà sul tavolo della prossima riunione della Conferenza delle Regioni, prevista per mercoledì prossimo, 22 giugno.
In questo modo, saranno attivate le disposizioni di legge che prevedono l’uso prioritario dell’acqua per l’alimentazione e l’agricoltura, escludendo quello per la produzione di energia, così da evitare richieste di risarcimenti per i mancati guadagni alle compagnie. Ma non si esclude nemmeno l’utilizzo di fondi, anche del Pnrr, per iniziare a creare nuove infrastrutture per l’accumulo d’acqua. Questo potrebbe comportare costi molto elevati, ma serve per l’oggi e per il futuro, anche per prevenire inondazioni in caso di precipitazioni abbondanti.