Agnone out per i disabili, barriere architettoniche ovunque

AGNONE. Agnone a vocazione turistica. Agnone che l’8 dicembre ha ospitato 25 mila persone per la Ndocciata. Una cittadina che dovrebbe offrire tanto al flusso dei visitatori. Una cittadina che può, invece, accontentare solo una parte di coloro che vengono a vedere le bellezze e le tradizioni del paese. Per i disabili e portatori d’handicap Agnone è out. Solo una chiesa quella di Maria Santissima di Costantinopoli ha un accesso per chi non può deambulare. Le altre hanno costruito una sorta di rampa da piattaforma di lancio per quanto ripide e comunque che non evitano tutti i gradini. I negozi, tranne un paio di grandi market, presentano tutti un gradino d’accesso. La banche: gli istituti hanno gli ingressi sui marciapiedi e nessuno ha rampe d’accesso e possibilità per raggiungere le porte d’ingresso chiaramente dotate di cellule fotoelettriche accessibili solo in verticale. I bancomat sono irraggiungibili per la presenza dei gradini. Nessuno ha pensato o voluto realizzare dei disimpegni per dare la possibilità di prelevare. Gli stessi marciapiedi del Corso non hanno gli scivoli orizzontali d’attraversamento pedonale. Anche l’ultimo appena costruito in via Matteotti ed appena inaugurato dotato di ribassamenti finisce sul dente d’asfalto della strada. Chi prova ad attraversare con una carrozzina per disabili
ma anche quelle porte-enfant o i carrelli di carico-scarico non ha possibilità di transito a meno che non si rischi il ribaltamento. Eppure tutti, assessori appena eletti, responsabili di istituti bancari, associazioni e quant’altro, avevano certificato di farsi carico della situazione per ovviare i problemi dei portatori d’handicap e dare a tutti la possibilità di fruire di negozi, di banche e bancomat, accedere a musei e chiese. Ma nonostante il flusso di gente che continuerà a prendere d’assalto Agnone per le imminenti feste di Natale, a nessuno è balenata l’idea di rendere la cittadina ancor più accessibile ai diversamente abili. Eppure non è solamente una questione di cultura ma anche di civiltà. Cosa questa che Agnone evidentemente dimostra non avere verso chi cerca di essere meno diverso dagli altri.