Agevolazioni e Bonus per le famiglie in vigore con la Manovra 2023: chi e quando potrà beneficiarne

Cosa cambia con le nuove misure approvate dal Governo e con le ultime modifiche sulle accise dei carburanti

di Giusy Spadanuda

Eravamo solo a metà dicembre quando la premier nel suo appuntamento facebook “Gli appunti di Giorgia” spiegava ai cittadini italiani la Manovra 2023 tenendo più o meno fede agli impegni elettorali e prevedendo una serie di riforme al sistema già operativo di agevolazioni e non solo. “Una manovra politica e coraggiosa” da 35 miliardi di euro, come lei stessa l’ha definita, spalmati in diversi ambiti: intervento sul caro bolletta per 21 miliardi, taglio al cuneo fiscale per 4, abbassamento dell’Iva e altre misure per 8,5 e agevolazioni per la famiglia e la natalità per 1,5. La Manovra mantiene molte delle misure già in vigore, sia per quanto riguarda i bonus proporzionati al reddito, sia per i giovani. Prime fra tutte l’Assegno Unico Universale che a partire da marzo 2023 verrà rinnovato in automatico dall’Inps sempre che al 28 febbraio sia presente una domanda accolta e in corso di validità. Il Bonus Asilo Nido pare sarà prorogato anche per il prossimo anno su 3 fasce di Isee: fino a 25 mila, da 25 a 40 mila e oltre i 40 mila euro. Una buona notizia insomma per il 56% delle famiglie italiane che nel 2020 hanno dichiarato un Isee (indicatore della situazione economica equivalente) inferiore ai 10 mila euro annui. Per le abitazioni verrà prolungato il Bonus di ristrutturazione edilizia al 110% per gli interventi di cui almeno il 30% sia stato realizzato entro il 31 marzo. Per le operazioni edilizie autorizzate invece entro fine anno l’aliquota scenderà al 90%. Per i giovani under 36 che vorranno prendere casa, l’agevolazione sulla compravendita e mutui per la prima abitazione resterà in vigore per tutto il 2023. Requisito necessario per beneficiare dell’esenzione dall’imposta di registro o sostitutiva in caso di mutuo è possedere un Isee non superiore ai 40 mila euro. I giovani under 31 invece potranno godere del Bonus Affitto se con redditi inferiore a 15.493 euro oppure possono richiedere il Contributo Affitti Generico la cui attivazione è in affido direttamente ai singoli Comuni. Sempre con riferimento all’Isee, è stata innalzata la soglia da 12 a 15 mila euro che permetterà di usufruire del Bonus Sociale Bollette. Un tema assai impellente negli ultimi mesi e che in questi giorni va ad aggiungersi alla questione sul tanto acclamato taglio delle accise sui carburanti. Il Governo, dopo aver prima ridotto e poi azzerato gli sconti sulle accise introdotti dall’esecutivo Draghi, ha preferito puntare sul monitoraggio continuo dei prezzi per evitare le condotte speculative che saranno sanzionate con la sospensione dell’attività da 7 a 90 giorni. I benzinai verso i quali sarà imposto l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale giornaliero del carburante minacciano sciopero. Una scelta che ha visto nascere anche conflitti interni alla maggioranza di Governo, ma necessaria perché «con il taglio completo delle accise sulla benzina non ci sarebbero stati altri aiuti, mentre noi abbiamo deciso di usare quelle risorse per aiutare chi ha più bisogno» ha affermato la premier in un video pubblicato due giorni fa sui social. Tra le misure annoverate che beneficeranno dei 10 miliardi annui risparmiati evitando il taglio sulle accise, la premier nomina il taglio del costo sul lavoro, l’aumento del 50% dell’Assegno Unico Familiare per il primo anno di vita del bambino e una decontribuzione delle assunzioni per i giovani percettori del Reddito di Cittadinanza. In particolare, l’esonero dei contributi previdenziali a carico del privato datore di lavoro sarà effettivo nelle assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato, calcolato al 100% e per una durata massima di 12 mesi. Un incentivo alle assunzioni non indifferente se non fosse per tre serie di motivi: uno, non apporta nulla di innovativo rispetto alla misura già prevista dalla legge costitutiva del Reddito di Cittadinanza; due, l’incentivo non sarà di immediata esecuzione in quanto subordinato all’autorizzazione della Commissione Europea che dovrà essere seguita come di rito da una circolare Inps; tre, lo stesso Governo di cui stiamo parlando ha contestualmente ridotto la platea dei beneficiari del Reddito come misura di sostegno a partire dalla seconda metà del 2023. Non resta che augurarci che il risparmio proveniente da questa riduzione di erogazione del Reddito agli “occupabili”, e che la Meloni pare abbia dimenticato di mantenere nelle casse dello Stato, sia ben utilizzato.