Addio sport!

Di Nicola Minervini

Per ogni individuo, lo sport è una forma di miglioramento interiore. Si inizia a praticare attività sportiva sin da quando si è bambini, seguendo l’amico, i consigli dei genitori e soprattutto le proprie passioni. L’obbiettivo è fondato sul dare il meglio di sè, e non sull’idea di successo. Una piccola differenza che non tutti sono in grado di comprendere. La maggior parte dei ragazzi mira a sfondare nel proprio campo senza rendersi conto che sono pochi i fortunati che hanno specifiche doti per farlo. Inizia allora, con il passare degli anni e con la crescita del piccolo ‘atleta’, ad apparire la depressione e la convinzione che non ce la si farà mai. Entra qui in campo la forza degli istruttori e dei genitori che devono inculcare dei valori fondamentali ai ragazzi e incoraggiarli a non mollare mai ed a proseguire a testa alta, superando tutti gli ostacoli. Lo sport dunque gioca un ruolo importante per lo sviluppo e la crescita dei bambini e dei giovani, uno strumento per entrare nel mondo dei grandi affrontando difficoltà che nel corso della propria esistenza si presenteranno davanti a tutti. Molti adolescenti però mollano; qualcuno non riesce a risolvere il binomio sport-studio, qualcuno non ha voglia di proseguire il percorso iniziato negli anni dell’infanzia, qualcuno segue le scelte degli amici. La maggior parte dei ragazzi però butta tutti gli anni passati a compiere sacrifici, a seguire il proprio sogno, per il semplice motivo di aver conosciuto qualcosa che all’apparenza li fa star meglio, ma a lungo andare li farà pentire della propria scelta.