Alla luce delle emergenze idriche che hanno recentemente interessato molti comuni del basso Molise, questa mattina la Terza Commissione ha affrontato il tema relativo ai lavori di realizzazione e collaudo dell?acquedotto molisano centrale.
Sono stati invitati in audizione, al fine di chiarire gli iter e le motivazioni alla base del mancato collaudo dell?opera, l?assessore Pierpaolo Nagni e alcuni componenti della struttura regionale di riferimento, i vertici della Molise Acque, l?ingegnere Donato Carlea (commissario straordinario per la realizzazione dell?infrastruttura) e l?amministrazione comunale di Termoli.
“In qualit? di presidente della Terza Commissione, – spiega Salvatore Ciocca – come avevo gi? precisato, ho inteso chiedere lumi sulle motivazioni alla base della mancata operativit? della infrastruttura grazie alla quale Termoli e i comuni del basso Molise utilizzeranno acqua proveniente dalle sorgenti del Biferno e non pi? quella, potabilizzata, dell?invaso del Liscione.
Si ? chiarito che a causa di due movimenti franosi i lavori hanno subito un improvviso rallentamento; gli esiti della prima frana, che si trova nel territorio di Fossalto ed ? ascrivibile a fenomeni naturali legati al maltempo, non destano molte preoccupazioni al contrario del fenomeno di dissesto che, invece, interessa l?area di Guardialfiera.
Ritenendo prioritario dare risposte concrete ai cittadini, – prosegue Ciocca – ho invitato i responsabili della Molise Acque e il commissario straordinario Carlea a fornire, con immediatezza, chiarimenti circa la possibilit? di procedere con urgenza a collaudi parziali che consentano, finalmente, la fornitura di acqua di sorgente l? dove al momento ? possibile, senza attendere il collaudo finale dell?opera e nell?attesa che vengano risolte le questioni tecniche e burocratiche connesse alla frana di Guardialfiera che di fatto ha bloccato il prosieguo dei lavori.
E? necessario, ed ? stato altres? da me richiesto, conoscere la tempistica di tali collaudi parziali che garantirebbero, come gi? evidenziato, l?utilizzo dell?acquedotto per i comuni che potrebbero esserne gi? serviti. Ho anche chiesto chiarimenti circa l?acqua di sorgente che viene comunque immessa nelle condotte e che sembrerebbe vada, al momento, dispersa.
La Terza Commissione consiliare – conclude Ciocca – riconvocher? entro tre mesi tutti i soggetti coinvolti, al fine di verificare sia gli iter che si sono avviati oggi sia la reale possibilit? di utilizzo dell?acquedotto almeno per i comuni dove sarebbe gi? possibile nell?attesa che il Cipe ? gi? sollecitato anche di recente ? approvi la perizia di variante, tassello fondamentale per procedere al completamento dell?infrastruttura.
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