Tiziano Di Clemente, segretario regionale del Pcl, interviene sulla vicenda del pagamento dei consumi d’acqua per gli anni pregressi. Per Di Clemente è giusto non pagare perché: “Per la tutela dei ceti popolari isernini abbiamo già eccepito ed elencato le innumerevoli violazioni della carta dei servizi elencate, che in particolare hanno comportato un indebito ed ingente aggravio delle bollette idriche a causa della mala gestio antisociale della giunta di destra al Comune di Isernia.
Ma la marea di bollette del servizio idrico, con cui questa giunta sovranista mediante la gestione privatizzata sta vessando i ceti popolari di Isernia, cumulando in poco tempo ingenti importi pregressi, sono tutte da annullare anche per un ulteriore motivo: il nuovo regime di prescrizione biennale conquistato, che possiamo utilizzare proprio a tutela da tali politiche antisociali e abusi.
Ed infatti l’ art. 3 della delibera ARERA 17 DICEMBRE 2019 547/2019/R/IDR, in applicazione della Legge 205/2017 articolo 1, commi 4-10, stabilisce che sono prescritti gli importi fatturati per servizio idrico se riferiti a consumi risalenti a più di due anni; e che tali disposizioni si applicano applicano – attenzione – alle fatture la cui scadenza è successiva al 1 gennaio 2020!
Dunque: l’ondata di bollette e raccomandate con cui in questi giorni, con tanto di minacce di azioni esecutive, la giunta sovranista sta intimando tali indebiti pagamenti riferiti a periodi di consumo di oltre due anni addietro, e scadenti dopo il 31 dicembre 2019, sono tutte da respingere al mittente per prescrizione.
Non solo: v’è un altro abuso!
Per tali fatture – come da punto 3.2 della citata delibera – il gestore è tenuto ad informare l’utente finale con apposito avviso, della possibilità di eccepire la suddetta prescrizione biennale e di non pagare gli importi per consumi risalenti a più di due anni che deve appositamente specificare in applicazione della Legge di bilancio 2018 (Legge 205/17).
Ma di tale avviso nelle suddette bollette non v’è traccia !
Ciò premesso si diffidano il sindaco e la giunta comunale ad attivarsi per far disporre l’annullamento, anche con unico atto generale, di tutte le bollette con cui si sta inondando la città ed emesse in violazione della suddetta disposizione, essendo per esse intervenuta la prescrizione biennale, oltre che per altre violazioni della carta dei servizi già eccepite, evitando ai ceti popolari le onerose trafile legali, che infatti solo i benestanti possono permettersi, stante il noto carattere di classe della “giustizia”.