A San Biase festa del patrono San Biagio, il rito del pane e del vino tra sacro e profano

SAN BIASE

Con il “Rito del Pane e del Vito”, la comunità di San Biase festeggia il suo santo patrono. Il 3 febbraio di ogni anno, in onore del santo protettore della Gola, viene celebrata un’antica festa che si svolge secondo un rito che comprende una parte laica e una religiosa.

Il rito profano del vino, che apre e chiude la funzione sacra, inizia questa sera in un locale appositamente allestito, dove il vino dell’annata appena trascorsa devotamente offerto dalle famiglie del posto viene “giocato” secondo l’antica consuetudine della sfida alla “morra” (un antichissimo gioco vietato dalle leggi vigenti in ogni luogo del Molise e consentito e praticato solo a San Biase in questo periodo, che si svolge a coppia stendendo le dita di un pugno di ogni sfidante e il cui vincitore è colui che indovina la somma delle dita pronunciata all’unisono ad alta voce all’atto del gesto dell’apertura della mano).

Il rito sacro del pane, invece si svolge domani mattina riservando l’intera mattinata alla venerazione di San Biagio e alla consacrazione e alla distribuzione delle pagnotte di pane nonché all’unzione della gola di tutti i devoti con l’olio santo.

San Biagio nacque a Sebaste nell’Armenia, “fra tanta gente – si riporta nel racconto della sua vita – corse anche una povera donna che, tenendo il suo povero bambino moribondo sulle sue braccia, scongiurava con molte lacrime il Santo a chiedere a Dio la guarigione del figlio. Una spina di pesce gli si era fermata in gola e pareva lo volesse soffocare da un momento all’altro. Biagio, mosso a compassione di quel bambino, sollevò gli occhi al cielo e fece sul sofferente il segno della croce. Mamma, sono guarito, gridò tosto il bambino”.