26 luglio 1805, Venafro ricorda lo scampato pericolo del terremoto
Santa Messa ai Martiri Nicandro, Marciano e Daria per la protezione ricevuta all’epoca
Era la mattina del 26 luglio del 1805 quando Venafro venne investita da un forte terremoto che spaventò tantissimo, arrecò danni alle abitazioni del centro storico, per fortuna senza procurare morti e feriti. Di tale evento e soprattutto dello scampato pericolo la città continua a conservare ricordo ad oltre due secoli di distanza ed ogni anno, il 26 luglio, ribadisce con convinzione e fede il proprio senso di gratitudine ed il ringraziamento unanime ai Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, ritenendoli artefici e protagonisti dell’incolumità dei venafrani dell’epoca. Un terremoto cioè devastante e distruttivo, quello che il 26 luglio del 1805 si abbatté su Venafro, ma nessuno restò ferito o esanime a terra, grazie -è il pensiero popolare- alla protezione dei Santi Martiri. In ragione di tanto Venafro era solita sino allo scorso anno mettersi in spalla il venerato Busto del Patrono, San Nicandro, portarlo in processione su strade e piazze degli antichi rioni, raggiungere la Cattedrale, celebrare il rito di ringraziamento e quindi rientrare all’Annunziata, riponendovi l’immagine sacra. Quest’anno, a causa delle restrizioni imposte dal covid, la processione non ci sarà ed in alternativa si celebrerà domenica 26 luglio (h 11.30) la Messa di ringraziamento ai Santi Martiri nella Chiesa dell’Annunziata, officiata dal Parroco di S. Simeone e S. Maria di Loreto, Don Gianluigi Petti. I tempi cambiano, le situazioni anche, ma la fede e le convinzioni dei venafrani verso i Santi Nicandro, Marciano e Daria non mutano affatto, restando inalterate nel corso dei secoli !
Tonino Atella