Soldato malato a causa dell?uranio, lo stato gli d? ragione

Lorenzo Motta, ex sottocapo della Marina militare, attualmente transitato nei luoghi civili del ministero della Difesa a causa della sua malattia, ha raggiunto dopo tanto tempo un risultato importante: per la prima volta in Italia, la sentenza emessa dalla quarta sezione del Consiglio di Stato, riconosce la ?causa di servizio? a un militare ammalatosi dopo l?esposizione ripetuta a polveri di uranio impoverito. Nel corpo del militare a seguito di specifiche analisi ? emersa la presenza di svariati metalli, bario, oro, rame e acciaio che la sentenza ha definito come ?frammenti di particelle micrometriche da polverizzazione di uranio impoverito?. Motta per tre anni ha preso parte a importanti missioni antiterrorismo e antipirateria della Marina in Afghanistan, Marocco, Golfo persico, Turchia. In queste missioni si faceva uso, come emerso della sentenza, di uranio impoverito nelle munizioni anticarro e nelle corazzature di alcuni sistemi di armamenti.A Luglio 2005 la scoperta ti essere affetto da un linfoma di Hodgkin che si era gi? esteso al torace e all?addome, di qui un lungo calvario fatto di 16 cicli di chemioterapia e 35 di radioterapia e in pi? nel giro di tre mesi la Marina ha smesso di retribuire il militare. La reintegrazione dell?uomo all?interno del Ministero della Difesa si ? avuta solo dopo un anno poich? spettava proprio a Motta dimostrare la relazione di causa-effetto vigente tra la malattia e il servizio prestato alla Marina.Il Tar, dopo una lunga battaglia, ha respinto il ricorso dei ministeri aprendo la strada al dovuto riconoscimento dei diritti dei tanti che si sono ammalati durante il servizio poich? esposti a gravi rischi.

6 marzo 2017

G.Sa.